Secondo diversi studi, il super vulcano Yellowstone, da sempre pronto a poter esplodere, potrebbe causare una catastrofe immane a livello planetario. Una sua eruzione sarebbe in grado di spazzare via la metà occidentale degli Stati Uniti, con molti più danni dei cambiamenti climatici. Questa apocalisse potrebbe essere più vicina di quanto si pensi, poiché gli scienziati dicono che la Terra si trova in una “stagione vulcanica”.
Secondo gli studiosi della Fondazione Europea della Scienza (FES), la Terra sta vivendo un periodo di oltre trecento anni di maggiore attività vulcanica, e si ipotizza che questo aumento possa essere dovuto all’innalzamento del livello del mare, legato al riscaldamento globale. Nel loro rapporto prevedono un’eruzione catastrofica che ha la possibilità che si verifichi entro i prossimi 70/80 anni. I ricercatori sono particolarmente preoccupati per i vulcani attivi nel Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti, il Vesuvio in Italia, e il Popocatépetl in Messico e, come riportato dal Times International Business, l’impatto ambientale andrebbe ben al di là degli eventuali effetti dannosi del cambiamento climatico per almeno mille anni, qualora uno di questi tre eruttasse.
La caldera di Yellowstone è uno dei più grandi super vulcani della Terra e misura 56 per 72 km e, qualora dovesse verificarsi una sua deflagrazione, si stima che oltre novantamila persone morirebbero all’istante e l’atmosfera della Terra sarebbe contaminata da cenere e gas tossici, bloccando il Sole per decenni. Utilizzando una nuova ricerca, gli scienziati possono ora ricreare digitalmente quello che potrebbe accadere grazie al rapporto FSE che ha analizzato le possibili implicazioni di eventi naturali che alterino in modo significativo l’ambiente. Sono questi siccità, tsunami, incendi, e valanghe. Gli autori hanno concluso che questi tipi di eventi sono accaduti con grande frequenza negli ultimi duemila anni, mentre, eruzioni di super vulcani sono estremamente rari.