Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore della Commissione tecnico scientifica, ha reso pubblici i dati riguardanti la cosiddetta “Variante Delta” del SARS-COV-2: considerata l’evoluzione più contagiosa del covid-19, finora è stata in grado di infettare i non vaccinati, chi ha ricevuto una sola dose e tutti coloro a cui è stato iniettato il vaccino Johnson&Johnson da almeno due giorni, ovvero il tempo necessario per poter riuscire a sviluppare una risposta immunitaria completa.

In Italia appartengono a tali categorie coloro che si ritrovano contagiati dalla variante Delta, che sembra diffondersi sempre di più. In particolare, nella fascia d’età degli over 80, che occupano il 35% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 59% delle ospedalizzazioni, il 78% dei ricoveri in terapia intensiva, mentre il 70% dei decessi sono avvenuti in soggetti che non hanno mai ricevuto alcuna dose di vaccino, e che rappresentano circa l’8% della popolazione in questa fascia d’età.

Purtroppo, almeno il 63% dei casi segnalati finora dal sistema di sorveglianza ha un’età compresa tra i venti e i cinquantanove anni, mentre il 13,5% dei casi ha un’età superiore ai sessant’anni e il 24% dei casi ha meno di diciannove anni. La curva, che ormai risulta in netta crescita, finisce per stabilizzare il contagio in Italia all’1%, con il fenomeno alquanto contenuto rispetto a molti altri paesi dove è presente in Europa, nonostante il fatto che i vaccini hanno fatto calare drasticamente ricoveri, morti e terapie intensive.

 

 

 

FONTEgrandenapoli.it
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