Ritorna dalla Thailandia e scopre di avere un infezione disseminata da gonococco, ovvero una forma molto rara della malattia che si trasmette attraverso rapporti non protetti che intacca ii sangue e causa lesioni cutanee, oltre a danneggiare le articolazioni.
Ciò è quanto è accaduto ad un 45enne italiano che si era recato nel paese del sud-est asiatico alla ricerca di nuove avventure. Tornato a Treviso si è rivolto al Ca’ Foncello ed in particolare all’unità di Malattie Infettive diretta da Pier Giorgio Scotton.
“Abbiamo individuato il germe attraverso un prelievo di liquido dal ginocchio e poi avviato il trattamento con un’associazione di antibiotici, per prevenire la comparsa della resistenza fa il punto il primario il gonococco può dare localizzazioni anche a distanza, cioè in altre parti del corpo, diffondendosi appunto nel sangue e nelle articolazioni. Il problema maggiore è che il germe sta diventando sempre più resistente agli antibiotici“ informa Scotton “di conseguenza anche il trattamento antibiotico diventa sempre più difficile e complesso”. Ogni anno un centinaio di persone si rivolgono all’ospedale di Treviso per malattie sessualmente trasmesse e spesso hanno gravi complicanze legate sempre al gonococco. Nel 2019, in particolare, il Ca’ Foncello ha affrontato i casi di tre giovani donne che hanno rischiato di non poter più avere figli per un’infezione genitale non curata che era addirittura arrivata a causare delle peritoniti.
Il Primario continua “Oggi molti pazienti non sanno cosa fare e dove andare; auspico che si possa far partire un ambulatorio specifico. Fino a pochi anni fa era obbligatorio fare a tutti il test per la sifilide. Adesso bisognerebbe fare a tutti il test per l’Epatite C, per scoprire i casi non noti e avviarli a trattamento, che dà ottimi risultati, e anche quello dell’Hiv. Questo non è un problema controllato. Anzi, non si riesce a farlo declinare. A Treviso abbiamo sempre una settantina di nuovi pazienti all’anno. A differenza di quanto si potrebbe pensare, la circolazione continua in modo imperterrito”.