Pare risalire al 1916 la scoperta di 68  corpi bruciati intorno al 1200 di straordinarie fattezze.

Effettivamente di straordinario avevano la lunghezza in quanto misuravano 7 piedi, ovvero poco più di 2,13m, ma ancora più stupefacenti erano i loro crani, che presentavano due protuberanze che potremmo definire corna lunghe qualche centimetro, al di sopra della fronte. I corpi furono rinvenuti in un tumulo funerario a Sayre, Bradford County, Pennsylvania. Dei ritrovamenti si occuparono uno storico dello Stato della Pennsylvania e dignitario della Chiesa Presbieriana (Dott. G.P. Donehoo) e due professori, A.B. Skinner, dell’American Investigating Museum, e W.K. Morehead, della Phillips Academy, Andover, Massachusetts; anche se pare che materialmente la scoperta fu fatta dal signor R. H. Lord, che mentre asportava la terra da una tomba presente in un campo di sepoltura indiano di Murray Farm, lanciò un urlo facendo accorrere gli altri 15 membri della spedizione ed affermando:“Ha un corno! È in combutta con il demonio!”

Effettivamente per l’epoca l’elevata statura, unita chiaramente alle due protuberanze, fecero gridare al “Gigante cornuto“. Nell’articolo del giornale del 12 luglio 1916 varie le ipotesi che furono presentate, tra cui quella che gli scheletri sarebbero potuti appartenere ad una razza vissuta contemporaneamente agli indiani, oppure essere indiani stessi, progenitori ancestrali degli abitanti di Tioga, e che il fatto che i corpi fossero stati bruciati dopo la morte, rientrava semplicemente nelle loro abitudini rituali. All’epoca alcuni ricercatori pensarono anche ad un Pithecanthropus erectus (il Pithecanthropus erectus fu scoperto da Eugene Dubois nel 1891 nei pressi di Giava in Cina, e secondo alcuni scienziati odierni, si potrebbe trattare di una forma intermedia tra  l’uomo moderno e l’antenato comune che condividiamo con le altre grandi scimmie).

Al primo articolo ne seguì un successivo che smentiva la scoperta, dichiarando che il teschio altro non aveva che appoggiate su di esso delle corna appartenenti ad un cervo, dopo di che venne fatto sparire; poiché contrastava con le teorie di evoluzionisti e sostenitori del mito della creazione.

Ma di “uomini con le corna” se ne trovano tracce documentate fin dal 1500. Di solito si tratta di tumori che vengono generalmente detti iperplasie. Il loro manifestarsi è sempre avvenuto dopo i 50 anni e in alcuni casi si è provveduto alla rimozione.

E’ del 1930 la foto di Wang, un uomo cinese fotografato da un impiegato di una banca Americana, che presentava un enorme corno dietro la testa, tanto da essere soprannominato “l’uomo unicorno”.

 

 

Un caso altrettanto interessante è quello di donna cinese ultracentenaria che presenta un corno sul lato sinistro, ed un accenno iniziale di un secondo corno a destra.

 

 

 

 

Estremamente noto è poi il caso di questa donna che aveva sbattuto la testa, ed il bernoccolo si era sviluppato in un corno arricciato di quasi 20 centimetri. Si tratta di un caso clinico.

La donna è stata però operata ed il corno asportato.

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Dott.ssa Assunta Mango, laureata in economia all’Università Federico II, giornalista, scrittrice, ricercatrice e mobility manager, addetta alla selezione e valutazione del personale nonché progettista presso il Comune di Napoli. Ha pubblicato: “Napoli Esoterica: I tre Decumani“, "Tempo e Tradizioni: I mestieri nel Presepe Napoletano", "Storie e leggende tra i due laghi“, "Mirate al cuore", "Io, sono Giuditta". Regista e sceneggiatrice di commedie teatrali e socia fondatrice dell’Associazione “Oltre i Resti“.