Tra i vicoli di Napoli spesso si nascondono meraviglie che sembrano incastonate tra i bassi e le strade maestre, come in un dettagliato Presepe, per catturare lo sguardo dei viandanti. Sito in Via San Liborio ad esempio, vi è Palazzo Trabucco con le magnifiche scale ed in grado di innalzarsi con i suoi cinque piani quasi a dimostrazione di un grande esempio di autentica architettura settecentesca. La prima costruzione risale al XVII secolo, mentre la ristrutturazione avvenne dopo il terremoto del 1732, finendo per renderlo uno dei più maestosi esempi di barocco napoletano che precede il Rococò, e tutto ciò grazie all’architetto Nicola Tagliacozzi Canale che all’utilizzò una facciata in piperno di Antonio Saggese.

Ingresso principale – su via San Liborio 6 (P.zza Carità)

Come tutti i palazzi di Napoli, anche il Trabucco condivide la struttura comune dello schema portale-vestibolo-cortile; inoltre, sul suo sfondo si profila una scala dotata di tre sequenze di archi con aperture sfalsate in coincidenza con le rampe, quest’ultime al pari delle scale, ad opera del proprietario, il conte Tommaso Trabucco, tesoriere della Real Marina del regno, che volle dare un’impronta scenografica composta di pieni e di vuoti grazie a pilastrini ed archi rampanti arricchiti dalle decorazioni a rilievo. Anche la facciata merita attenzione, perché il tutto è una meraviglia che funge da testimonianza storica di queste costruzioni antiche e romantiche, rappresentanti il vero cuore di Napoli, da sempre una città profondamente barocca, nelle sue atmosfere, nei pieni e nei vuoti espressivi in ogni modo possibile.

Ingresso nel cortile

 

 

Fonte foto di copertina : commons.wikimedia.org

Altre  foto : Antonio Colecchia

 

FONTEgrandenapoli.it
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