Una ricerca, pubblicata su Earth & Planetary Science Letters, ha rivelato l’esistenza di onde fossilizzate di un enorme tsunami “sepolte” nei sedimenti in una zona della Louisiana centrale, le quali sembrano confermare la controversa ipotesi che un asteroide provocò davvero l’estinzione dei dinosauri. Il gigantesco corpo spaziale cadde nelle acque vicino alla penisola messicana dello Yucatan 66milioni di anni fa, e pare provocò un’impressionante coltre di polvere che fu in grado di oscurare il Sole per anni, causando un brusco calo delle temperature che, alla lunga, uccise i dinosauri; in più, l’impatto generò uno tsunami nel Golfo del Messico che doveva essere alto almeno millecinquecento metri, schiantandosi contro il Nord America, mentre la gigantesca onda anomala fu seguita da una serie di tsunami più piccoli ma comunque di grandi dimensioni.
Per riuscire a trovare antiche strutture sepolte, i ricercatori si sono affidati a tecniche di imaging sismico, in grado di “vedere” sottoterra e, al momento dell’impatto dell’asteroide, ci sarebbe stata l’estinzione dei dinosauri, con i livelli del mare innalzati in maniera imponente e si pensa che le informazioni potrebbero fornire preziosi indizi su ciò che è accaduto nei mari poco profondi al largo della zona costiera. Proprio analizzando uno strato sottoterra, a millecinquecento metri, sono state notate le increspature fossilizzate, la cui posizione, distanza e dimensioni risultano compatibili con quelle del “presunto” tsunami, che sarebbe stato generato dall’asteroide. Esse, non sono altro che l’impronta delle onde mentre si avvicinavano alla riva in acque profonde circa sessanta metri, muovendo i sedimenti del fondo marino, il cui orientamento risulterebbe coerente con l’impatto.
Fonte articolo: sciencemag.org / sciencedirect.com / sciencealert.com
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