La prima forma di biancheria intima risale alla Bibbia con Adamo ed Eva che coprirono le loro nudità utilizzando una foglia di fico, per poi nel corso dei secoli vedere il diffondersi di perizomi e sempre più coprenti braghe, accorciate a mutande al ginocchio durante la Prima Guerra Mondiale e dotate di elastici al posto di bottoni e lacci, vista la carenza di tessuti. Ma solo 85 anni fa, il 19 gennaio del 1935, compare lo slip, grazie a Coopers che a Chicago, nelle proprie vetrine mise in vendita un modello con apertura a Y, sostituendo in classici “mutandoni” diffusi ancora in Europa. In pochi mesi furono venduti circa 30.000 pezzi.
Il termine inglese slip per la prima volta appare nel 1913, ma già nel 1906 in un catalogo di moda era stato pubblicizzato un indumento adatto agli sportivi, tant’è che divennero davvero popolare nel 1948, quando ogni membro della delegazione olimpica britannica ricevette un paio di slip gratis. Una più ampia diffusione avvenne in Europa a partire dal 1967, quando il governo francese autorizzò la trasmissione di spot televisivi per la biancheria intima.
Una sorta di slip femminili era diffusa già nel XVI secolo, ma solo negli anni ’20 comparve un tipo di mutandine simile a quelle attuali.
Il primo vero slip femminile comparve al Torneo di Wimbledon del 1949, indossato sotto la gonnellina dalla tennista americana Gussie Moran. Da allora lo slip ha conosciuto varianti non solo per i tessuti utilizzati (cotone, microfibra, nylon, seta ecc.), ma anche per i modelli come culotte, tanga (che consiste in un triangolo di tessuto che copre la parte anteriore e una striscia che entra nelle natiche, avvistato per la prima volta nel 1972 su una spiaggia di Rio de Janeiro), da non confondere con il perizoma, di origini molto più antiche, di cui sono stati ritrovati esemplari utilizzati da Toutankhamon.
Per gli uomini invece in alternativa agli slip nel 1925 Jacob Golomb, fondatore della Everlast, lanciò i boxer, dei pantaloncini, che al posto della cinghia di cuoio avevano un elastico come sostegno. La grande popolarità dei boxer si ebbe però negli anni Ottanta, quando il cantante Nick Kamen apparve come testimonial della Levi’s Strauss indossandone un paio.
Grande scalpore suscitarono nel 2010 gli slip maschili di Kenzo disegnati dall’ex direttore creativo Antonio Marras che, in collaborazione con Durex, fece a sfilare a Parigi un modello con indosso uno slip dotato di un taschino porta-profilattico, come messaggio in favore della campagna di sensibilizzazione contro la diffusione dell’AIDS.
Tale è la diffusione dello slip, da divenire parte integrante dei costumi da bagno.