Confermato il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante che durante un corteo di protesta organizzato dai centri sociali in occasione di un comizio di CasaPound insultò pesantemente la polizia.
Il ricorso presentato al Tribunale di Torino contro la decisione presa dall’ufficio scolastico regionale del Piemonte per la grave condotta del 22 febbraio 2018, è stato respinto. Estremamente chiaro e tassativo il giudizio del giudice Mauro Mollo:” I docenti hanno compiti non solo legati all’istruzione dei bambini e dei ragazzi, ma anche educativi. E i compiti educativi, per i docenti di scuola primaria, sono ancora più marcati rispetto ai colleghi degli altri gradi scolastici: hanno a che fare con bambini che non hanno sviluppato un senso critico e sono quindi portati ad “assorbire” tutto ciò che viene trasmesso loro dall’insegnante, pertanto, un comportamento che violi le regole di civile convivenza e diffonda un senso disprezzo per lo Stato e i suoi comportamenti, tenuto dalla persona che dovrebbe essere modello di comportamento è ancora più grave”.
Il licenziamento è partito dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte: “la condotta tenuta dalla docente, seppure non avvenuta all’interno dell’istituzione scolastica, contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa e arreca grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie e all’immagine stessa della pubblica amministrazione”. Lavinia Flavia Cassaro era stata denunciata ed indagata dalla Procura di Torino per oltraggio a pubblico ufficiale.
Di parere completamente opposto il rappresentante del sindacato Cub Scuola: “È passato il principio che l’insegnante è tale anche se si trova fuori dall’orario di servizio. Una decisione davvero brutta e pesante. Tanto più che a Cassaro sono state accollate anche le spese legali anziché suddividerle tra le parti, come accade abitualmente: una condanna aggiuntiva a una donna senza lavoro. Come se avessero voluto colpirla sul piano personale. In ogni caso la nostra valutazione complessiva non cambia. E ora decideremo quali passi compiere per continuare a tutelare Flavia”.
Viste le dichiarazioni delle varie parti coinvolte, non poteva mancare il commento del ministro dell’istruzione Marco Bussetti, che in un post su Facebook ha commentato la sentenza: “Le forze dell’ordine sono ogni giorno impegnate a garantire la sicurezza dei cittadini. Sono per la tolleranza zero verso qualsiasi atto di violenza o minaccia ai danni di chi porta una divisa. Sempre al fianco di chi fa rispettare le regole”.