Nella sede Enpam le meraviglie della Roma antica
La Soprintendenza speciale di Roma e l’Enpam, in questi ultimi giorni, nella sede dell’ente e in ricordo degli oltre trecento trentasei medici caduti esercitando la loro professione durante l’epidemia di Covid-19, ha inaugurato la nascita del Museo del Ninfeo, inizialmente aperto al pubblico con due giorni di open day il 30 e il 31 ottobre e poi, in maniera regolare, ogni sabato e domenica dal giorno 6 novembre.
La struttura, una delle tante straordinarie sorprese di un luogo delle meraviglie tramandato dalla Storia e dalle memorie degli antichi, con il nome di Horti Lamiani, in ricordo del loro primo proprietario Lucio Elio Lamia che, nel 33 d.C, scelse di lasciare la sua lussuosa residenza sull’Esquilino in eredità al demanio imperiale.
In essi si celava un luogo mitico, degno giardino degli Dei e paradiso degli imperatori, dotata di pareti dipinte all’esterno mentre, all’interno, lo sfarzo di una scintillante piazza composta da marmi policromi, pareti affrescate e un rincorrersi di statue, fontane e giochi d’acqua, ed amatissimo in particolare da Caligola, che volle farne una Domus Aurea ante litteram, e che ha corso il concreto e serio pericolo di rimanere per sempre “sepolta” sotto i palazzi della città che sorge oggi.
Grazie a una lunga campagna di scavi e studi che hanno avuto inizio nel 2006, questo “gioiello venuto dagli abissi del tempo” è potuto tornare alla luce, insieme ai reperti in esso custoditi nel loro contesto originale, come numerosi oggetti di uso comune, una monumentale scala ricurva realizzata in materiale marmoreo, un impianto idrico con il nome dell’imperatore Claudio e diversi resti di animali feroci, che venivano utilizzati per replicare i Giochi presenti nel Colosseo.
Fonte articolo: ansa.it
Fonte foto: flickr.com