Uno degli elementi più caratteristici della società capitalista è l’idea secondo cui il valore di ogni cosa sia da ricondursi essenzialmente al suo valore economico.
Spezzati tutti i vincoli affettivi, culturali, storici, religiosi o di altra natura, tutto deve essere gettato in pasto al mercato perché possa essere comprato e venduto liberamente.
Ciò è incredibilmente evidente nel caso dell’arte, che, specialmente nella sua forma digitale, è sempre più terreno di caccia per speculatori e collezionisti per “status symbol”.

Lo stesso destino stava per toccare ad un oggetto significativo per la storia del Sudafrica: la chiave della cella di Robben Island in cui Nelson Mandela fu rinchiuso per 18 anni a causa della sua lotta contro l’apartheid.
La chiave era stata messa in vendita con le migliori intenzioni dalla guardia carceraria Christo Brand, con cui Mandela aveva stretto amicizia nel corso della detenzione. Il ricavato sarebbe servito per creare un giardino commemorativo e un museo intorno al luogo di sepoltura del primo Presidente del Sudafrica libero.
Ma a qualcuno è sorto il dubbio che un oggetto così significativo non potesse passare il resto dei suoi giorni in un attico a New York o sullo yacht di qualche sceicco, motivo di vanto per gente priva di alcun legame con il Sudafrica e la sua storia, così ne è stata richiesta la restituzione.

“Questa chiave appartiene al popolo del Sudafrica sotto la protezione del museo di Robben Island e dello Stato sudafricano, non può essere proprietà personale di nessuno”, ha detto il ministro di sport, arte e cultura sudafricano Nathi Mthethwa.
Nonostante l’opposizione del Presidente della casa d’aste britannica Guernsey’s, che ha tentato di giustificare il coinvolgimento della sua società nella vendita, il cimelio sarà restituito al Paese africano.
L’asta, che si sarebbe dovuta tenere a New York il prossimo 28 gennaio, prevedeva anche la vendita di altri oggetti personali di Mandela, come il quadro “The Lighthouse, Robben Island”, la cyclette che usava in prigione e una racchetta da tennis: anche tali operazioni di vendita sono state interrotte.

FONTEansa.it
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