Il realismo magico.
Uno stile pittorico e letterario che immagina una visione realistica del mondo nel quale convivono anche elementi magici, in grado di rendere confusi i confini tra fantasia e realtà. In ambito letterario, è un filone attribuibile a determinate opere narrative in cui la magia appare in un contesto oltremodo reale, con l’elemento soprannaturale che, alla fine, emerge di soppiatto nelle pieghe della vita di tutti i giorni.
Nel nostro paese, tra gli appartenenti a questo “movimento artistico”, meritano di essere citati – come scrittori, sceneggiatori e registi – Corrado Alvaro / Dino Buzzati / Italo Calvino / Ennio Flaiano / Tullio Pinelli / Gianni Rodari / Federico Fellini. Nella pittura, invece, a rappresentarlo, vi sono Mario Bardi / Carlo Bonacina / Felice Casorati / Antonio Donghi / Riccardo Francalancia / Ubaldo Oppi.
In ambito cinematografico, oltre ai capolavori di Fellini, vi è un film ad episodi che ben rappresenta le caratteristiche della “realtà magica”, ad opera del grande Akira Kurosawa: Yume (ribattezzato da noi Sogni). Suddiviso in otto capitoli, rende omaggio non solo alla figura di Vincent Van Gogh – interpretato per l’occasione da Martin Scorsese, coproduttore della pellicola insieme a Steven Spielberg – ma anche al primo film dello Studio Ghibli, Nausicaä della Valle del Vento.
Nel primo blocco, vi è il matrimonio tra due demoni volpe disturbato inavvertitamente da un bambino che dovrà cercarne il perdono – Raggi di Sole nella Pioggia – la rinascita di un albero di pesco grazie alle lacrime di un ragazzino – Il Pescheto – Una cordata di scalatori che sopravvive a una tempesta di neve e all’attacco di una Yuki Onna – La Tormenta – e un militare giapponese che “prende congedo” dagli spiriti dei suoi soldati morti in azione, maledicendosi di essere ancora vivo – Il Tunnel.
Nel secondo blocco, un uomo si ritrova all’interno del quadro di Van Gogh Campo di Grano con Volo di Corvi – Il Corvo – per poi passare al Fuji in eruzione, la cui lava distrugge una centrale nucleare – Fuji in Rosso – e a un futuro post nucleare e cannibale – Il Demone che Piange – concludendosi in un villaggio “immerso nel passato”, dove la vita scorre tranquilla e bucolica – Il Villaggio dei Mulini.