È arrivata la Primavera, la stagione più amata da poeti, artisti e pensatori. Se dovessimo immaginarla come un quadro, di sicuro, i protagonisti assoluti della nostra opera sarebbero i colori: lilla, rosa pastello, celeste, giallo e tutte quelle tonalità che ci ricordano la bellezza del cielo limpido, dei primi raggi di sole caldo e delle fioriture primaverili. Come cambia il clima, così cambiano le tendenze moda e make-up e questi colori entrano a far parte del nostro abbigliamento o trucco quotidiano, così da farci sentire tutt’uno con la natura. Qualcuno potrebbe, però, pensare che i colori da sfoggiare siano sempre i soliti, senza tener conto dell’infinità di gradazioni esistenti per ogni colore.
Ecco, quindi, 6 colori che potresti non aver mai sentito nominare e che potrebbero conquistarti:
- Fucsia Bordesto Lillato
I meno precisi definirebbero questo colore come “una sorta di viola” e, in effetti, il Fucsia Bordesto Lillato è il risultato dell’unione tra determinate quantità di viola e lilla. Si tratta di un colore che potrebbe risultarti familiare in quanto è presente nei fiori di diverse piante, tra cui i Lillà. I fan del cinema anni ’50 ricorderanno sicuramente quella che viene definita “la scena della tiara” del film “Gli uomini preferiscono le bionde”, in cui Marilyn Monroe indossa un abito lungo Fuscia Bordesto Lillato, accompagnato da accessori color oro e cintura in vita.
- Blu fiordaliso
Come avrai dedotto, in questo caso, il nome del colore lo definisce perfettamente. Il Blu Fiordaliso, infatti, prende il suo nome dal fiore Centaurea Cyanus, comunemente conosciuto come Fiordaliso o Ciano, una pianta erbacea tipica dei campi di cereali ed unico fiore ad essere, effettivamente, di colore blu.
Il suo binomio scientifico proviene da due episodi della mitologia romana. Nel primo, si narra del momento in cui la Dea Flora ritrovò il corpo senza vita dell’uomo di cui era innamorata, Ciano (Cyanus), in un campo di fiordalisi che, per lei, erano una novità e che decise di chiamare con il nome del suo amato. Il secondo episodio racconta del centauro (Centaurea) di nome Chirone che, rimasto ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò proprio con del succo estratto dal fiordaliso.
- Peach Sorbet
Come per il Blu Fiordaliso, anche questo colore prende il nome da qualcosa di ben preciso e dal colore distinto. Sto parlando del sorbetto alla pesca, un semplice ma gustoso dopo-pasto che tutti conosciamo, preparato con pesche, acqua e zucchero.
Sono proprio gli ingredienti utilizzati per la ricetta a modificare il colore originario della pesca, schiarendolo e dando vita al Peach Sorbet, una tonalità di arancione pastello delicata ma, allo stesso tempo, vibrante.
- Navajo White
Di recente, nei diversi negozi di catene di abbigliamento, sono comparsi capi di questo particolare colore che, banalmente, viene definito come un “bianco panna”. In realtà, il Bianco Navajo si avvicina molto di più al giallo. Esso è, infatti, un bianco sabbioso e giallognolo, più caldo del bianco puro ma comunque morbido e luminoso. Venne ideato negli anni ’60 e prende il nome dalle popolazioni Navajo che abitano in Arizona, dove questo colore è presente e tipico in natura.
A partire dalla sua ideazione, fu adoperato per gli interni delle case fino agli anni ’80. Oggi, il Navajo White è tornato di tendenza anche nell’arredamento, in quanto è versatile, abbinabile ed illumina gli ambienti.
- Celadon
Il Celadon è un verde acquamarina pallido, ottenuto dalla combinazione tra precise gradazioni di verde (ossido del bicromato di potassio), giallo (cadmio) e bianco (titanio-zinco). Il nome di questo colore proviene da un tipo di ceramica prodotta in Cina, il cui rivestimento vetroso-trasparente è, tipicamente, verde pallido. In realtà il nome della ceramica nacque in Francia, dove questa particolare tonalità veniva già chiamata Celadon in onore di “Céladon” (personaggio del romanzo pastorale francese “L’Astrée”, del 1607), in cui quest’ultimo indossava un costume ornato di nastri verde chiaro.
- Baker-Miller Pink
Questa particolare tonalità di rosa ha una storia davvero interessante. Hai mai sentito parlare della cromoterapia? Si tratta di una medicina alternativa basata sull’utilizzo dei colori a scopo terapeutico. Negli anni ’60, lo scienziato americano Alexander Schauss iniziò a sperimentare su sè stesso delle teorie, ispirato dallo psichiatra Max Luscher, che credeva nell’esistenza di uno stretto rapporto tra il colore preferito e il carattere di un individuo.
Con l’aiuto del suo assistente John Ott, Schauss tentò di capire se l’esposizione prolungata ad un determinato colore potesse alterare i livelli ormonali e le emozioni di una persona. Dopo vari tentativi, scoprì che una certa gradazione di rosa aveva effetti benefici su di lui, così la battezzò provvisoriamente “pink P-618”. Nel 1979, per provare l’efficacia di questo colore nella terapia, lo scienziato convinse i direttori di un istituto navale di Seattle a dipingere le pareti delle celle del colore da lui scoperto e, in effetti, l’esperimento riuscì. I responsabili notarono, infatti, che quel rosa agiva come un calmante sugli allievi insubordinati rinchiusi nelle celle, quasi sedandoli. Schauss decise, allora, di dare al colore un nuovo nome: Baker-Miller Pink, dai cognomi dei direttori dell’istituto.
Ti ho dimostrato che, nell’infinità di colori esistenti, potresti trovare tonalità nuove e stimolanti. Non c’è niente di più bello del ricercare il colore perfetto, quello che ci dona o che semplicemente ci fa bene. Basta lasciarsi ispirare!
Fonte articolo: wikipedia, forelsket.it