Nel cuore del Parco del Pollino, in Calabria, a San Lorenzo Bellizzi, nella grotta di Pietra Sant’Angelo, i ricercatori delle Università degli Studi del Molise e di Bari hanno rinvenuto i resti di un uomo vissuto oltre 7mila anni fa.
L’importante scoperta archeologica, avvenuta in una delle più antiche sedi di stanziamento umano della Calabria, è stata resa possibile grazie alle datazioni al radiocarbonio, che hanno permesso di condurre una serie di indagini all’interno di una delle 21 grotte presenti nel massiccio Pietra Sant’Angelo.
In questa formazione calcarea del cosentino, è stato custodito, per diversi millenni, quello che è un vero e proprio tesoro: ovvero i resti di insediamenti umani risalenti addirittura al Paleolitico, grazie ai quali è stato possibile retrodatare la presenza dell’uomo al Paleolitico Superiore.
Sempre con la datazione al radiocarbonio, è stato possibile appurare che lo scheletro appartiene a un uomo di età stimata tra i 30 e i 35 anni, ed è stato ritrovato insieme ai resti di ceneri e carboni riconducibili a focolari molto più antichi rispetto alla sua sepoltura; due diversi livelli insediativi, uno risalente a 11 mila e l’altro a 14 mila anni fa.