Sciroppo D’Acero: Un Rimedio Antiossidante e Dimagrante

La prima cosa che viene in mente pensando allo sciroppo d’acero è il Canada. Ma in quanti sono a conoscenza che, in questo prezioso liquido, sono contenute numerosissime molecole antiossidanti?

Non è soltanto un valido sostituto dello zucchero, e contiene anche molte sostanze benefiche. A svelarlo, uno studio ad opera della University of Rhode Island, e pubblicato sulla rivista Journal of Functional Foods.

Da sempre stato conosciuto per essere un dolcificante naturale a basso contenuto di calorie, circa duecento cinquanta calorie per ogni etto di prodotto. Oltre alla capacità di rendere dolci le bevande nelle quali viene aggiunto, è noto per essere un ottimo prodotto naturale in grado di svolgere un’azione diuretica, antistipsi e snellente grazie alla presenza di molecole come saccarosio / acido malico / potassio / calcio / ferro / vitamine.

Numerosi studi hanno dimostrato che i suoi estratti possiedono un effetto:

• antiossidante
• antimutageno
• antiproliferativo
• anticancerogeno

Ad oggi, grazie allo studio dei ricercatori statunitensi, sono state identificate cinquantaquattro sostanze presenti al suo interno, e di queste cinque completamente sconosciute. Una di queste è il Quebecol, un composto fenolico potenzialmente benefico che non è presente in origine nel succo d’acero. Per questa ragione i ricercatori credono che la molecola in questione si formi proprio nel processo di preparazione dello sciroppo.

Insaporire le bevande come il tè o il caffè con i dolcificanti sostitutivi dello zucchero, come saccarina o aspartame, può diventare un’arma a doppio taglio, dato che questi prodotti rendono particolarmente buoni gli alimenti fornendo pochissime calorie, ma “alterando” la percezione di dolce, e finendo per alzare la soglia di soddisfazione. Come risultato, qualsiasi altro cibo non sembrerà mai altrettanto delizioso, e si rischierà di consumare molti cibi dolci quasi senza accorgercene. Per non parlare poi dei temuti effetti collaterali (tumore compreso) che i sostitutivi sintetici possono comportare.