Per secoli le lunghe e folte chiome sono state sinonimo di bellezza e buona salute, tanto da ispirare numerose storie della letteratura.

Alla fine del 1800 le sette sorelle Sutherland rappresentarono il simbolo di una sana capigliatura, tanto da essere scritturate dall’allora famosissimo circo Barnum & Bailey. Le ragazze dalla voce suadente che all’inizio della loro esibizione si cimentavano nel canto, avevano ben oltre 12 metri di capelli, e di bianco vestite alla fine di ogni spettacolo si giravano di spalle verso il pubblico slegando le lunghissime chiome, che prima scendevano sulle spalle, poi alle natiche, poi ai piedi, ed infine sotto le stesse donne nella fossa dell’orchestra, scatenando così un coro di applausi scroscianti.

Le giovani, orfane di madre e con un padre squattrinato, vissero l’infanzia nella miseria, tenendo anche presente che nello stato di New York a quel tempo non esistevano politiche assistenziali. Nel 1882 arrivò però la vera svolta per le sette sorelle: Naomi sposò Henry Bailey, nipote del noto imprenditore circense, che riuscì a creare grazie alle chiome delle ragazze, un business milionario.

Shampo Sutherland

Dal 1885, dopo ogni esibizione, al pubblico veniva proposta una lozione per capelli in grado di rafforzarli e di farli crescere. Il prodotto veniva venduto a €0,50 a bottiglia, riportando quale nome The Seven Sutherland Sisters’ Hair Grower.

 

Lozione in vendita su Ebay

Il tonico divenne talmente noto da essere tutt’oggi in vendita addirittura su eBay, ed infatti all’epoca ne furono smerciate due milioni e mezzo di bottiglie in soli 4 anni.
Affiancavano la lozione anche shampoo, pozioni antiforfora e tinta per capelli. La fortuna sorrise tanto alle ragazze, che decisero di ritornare nella cittadina natale, costruendo un’imponente villa in stile Vittoriano e richiamando immediatamente l’attenzione degli abitanti del paese che anni prima le avevano schernite; ma il doloroso ricordo dell’infanzia però, non le fece mai più legare a loro.
La ridente vita che erano riuscite a costruirsi dopo tanta miseria, non durò però a lungo, ed infatti la prima a morire fu Naomi, la moglie di Bailey che venne sepolta in giardino senza neanche una lapide.
Leggenda vuole, che per l’onta la donna lanciò dalla tomba una maledizione alle sei sorelle superstiti e che da quel momento le loro vite furono segnate dalla sventura; prima tra le quali, incontrare il seducente ventisettenne Fredrick Castlemaine. Dedito alla droga e ad altri vizi, il giovane si mostrò interessato in un primo momento a sposare Dora, per poi scegliere Isabella di 13 anni più vecchia di lui. L’uomo aveva abitudini strane come sparare spaventando i contadini a cui elargiva laute somme di denaro per mettere a tacere il tutto. Non trascorse molto tempo, e nel 1897 si suicidò lasciando le donne nello sconforto, tanto che decisero di tenere il cadavere con se nella stanza della musica, all’interno di una cassa con il coperchio di vetro, omaggiandone il corpo con canti e poesie. Ma alle autorità non sfuggì la macabra pratica, e dopo alcune settimane gli ufficiali sanitari obbligarono le sorelle a dargli degna sepoltura e la sepoltura fu talmente degna che per lui fecero costruire un mausoleo che costò 10.000 dollari. Qui, ogni notte Fredrick veniva visitato dalla moglie Isabella, che entrava in trance pensando di comunicare col marito.

La  fragile psiche della donna, la indusse a cadere preda di un secondo truffatore, vale a dire Alonzo Swain, tanto da convincerla ad allontanarsi dalle sorelle e ad investire in una nuova lozione per capelli che però non ebbe successo, e così Isabella fu abbandonata da Swain nella più assoluta miseria. A questo punto fece l’ingresso un giovane diciannovenne che sposò l’allora cinquantenne Victoria, a cui le altre torsero la parola fino alla morte. Ma le sventure non erano ancora terminate, infatti Mary la più giovane, incominciò a soffrire di attacchi psicotici, e così fu rinchiusa nella sua stanza per lunghissimi periodi. Nel frattempo molti anni erano passati e con essi anche le mode e così, giunti negli anni ’20, alle folte chiome delle sette sorelle si sostituirono caschetti e pettinature maschili e la lozione delle Sutherland incominciò ad essere invenduta.

Nel 1926 solo Mary, Dora e Grace erano ancora in vita, e per far fronte alle proprie necessità decisero di recarsi ad Hollywood, dove un impresario si era proposto di girare un film sulle loro vite, ma il film fu annullato quando Dora rimase uccisa in un incidente automobilistico. Le ultime due sorelle superstiti ritornarono quindi a Cambria, vendettero la villa e finirono i propri giorni in miseria. La prima a morire fu Mary e a distanza di qualche anno la seguì Grace. Sorte migliore non ebbe neanche la loro casa, che bruciò in un grande incendio portando con se anche l’ultimo ricordo delle Sette Sorelle Sutherland, la cui avventurosa e sventurata vita finì così come era iniziata, tra i morsi della fame.

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Dott.ssa Assunta Mango, laureata in economia all’Università Federico II, giornalista, scrittrice, ricercatrice e mobility manager, addetta alla selezione e valutazione del personale nonché progettista presso il Comune di Napoli. Ha pubblicato: “Napoli Esoterica: I tre Decumani“, "Tempo e Tradizioni: I mestieri nel Presepe Napoletano", "Storie e leggende tra i due laghi“, "Mirate al cuore", "Io, sono Giuditta". Regista e sceneggiatrice di commedie teatrali e socia fondatrice dell’Associazione “Oltre i Resti“.