“Abbiamo segnalato a chi di dovere che là c’è chi spaccia droga. C’è una normativa tollerante con gli spacciatori, per questo la Lega ha presentato una proposta di Droga zero, perché la droga è morte”.
Matteo Salvini così giustifica la sua controversa decisione di citofonare, ieri sera, a un presunto spacciatore nella sua abitazione, in via Deledda, situata nel quartiere popolare Pilastro a Bologna, sotto i riflettori di numerose telecamere, e protetto da agenti delle forze dell’ordine.
“Gli spacciatori devono stare in galera, non a casa. Quando una mamma mi chiede aiuto, una mamma che ha perso un figlio per droga, faccio il possibile mettendomi in prima linea, anche se qualche benpensante protesta”.
Sono giunte aspre critiche per tale comportamento da più parti per Salvini, tra cui il sindaco di Bologna Virginio Merola, che lo ha accusato di avere un comportamento del genere al solo scopo di racimolare più voti possibili, promettendo quello che non ha fatto quando era al Governo.