Un ambiente ipogeo, contenente al suo interno un sarcofago realizzato in tufo del VI secolo a.C., è stato scoperto dagli archeologi, che ipotizzano possa essere la tomba di Romolo, il fondatore di Roma, secondo la lettura di uno dei passi di Varrone da parte degli Scoliasti di Orazio, nel capitolo XVI dell’Epod.
La straordinaria scoperta è avvenuta in una zona sita a pochi metri dalla Lapis Niger – pietra nera in latino – un sito archeologico il cui nome è derivante dal fatto di essere composta da lastre di marmo nero, del quale leggende sinistre narrano della profanazione della tomba di Romolo.
L’ambiente della “presunta tomba di Romolo”, in precedenza, era stato scoperto da Giacomo Boni il 10 gennaio 1899, ed è grazie ai documenti realizzati dallo studioso che si è potuto individuare l’ambiente sotterraneo nel quale è stato trovato un sarcofago di tufo di circa 1,40 metri di lunghezza corredato di un elemento circolare, che si sospetta essere un altare.
Interamente scavato nel tufo del Campidoglio, il sarcofago sembra essere nel “punto post rostra”, ovvero quello che si crede essere il luogo stesso della sepoltura di Romolo secondo gli storici.
Virginia Raggi, la controversa sindaca di Roma, ha commentato su Twitter una scoperta che ha davvero molte similitudini con il ritrovamento della città di Troia, le cui rovine furono riscoperte durante gli scavi diretti nel 1871 dallo studioso tedesco di archeologia Heinrich Schliemann:
“Roma ci meraviglia con i suoi tesori. All’interno del Foro Romano una nuova emozionante scoperta archeologica: un ambiente ipogeo con un sarcofago in tufo del VI secolo a.C. Grazie al gruppo di studiosi che ha condotto le ricerche”.
La speranza, ora, è che tale prezioso ed inestimabile ritrovamento – se ne verrà confermata l’autenticità – possa essere proclamato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, in futuro.