A partire dal 1° luglio l’Ipogeo dei Cristalli, sito nel cuore del Rione Sanità di Napoli, sarà di nuovo riaperto al pubblico. Tale complesso, presente nell’area detta dei Vergini, comprende quattro sepolcri scavati interamente nella roccia, uno di quali è rimasto splendidamente intatto, a testimoniare l’arte ellenistica di più di due millenni fa. Tra le decorazioni di natura pittorica spiccano una raffigurazione di Dioniso e Arianna, insieme ad una testa di Medusa. Il progetto di restauro, voluto dalla famiglia Martuscelli che è proprietaria dell’Ipogeo, ha avuto luogo grazie a fondi Europei & Regione Campania con la sorveglianza e il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologia di Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in stretta collaborazione con ICR-Istituto Centrale per il Restauro.
Fin dalla dominazione greca del IV secolo A.C., la zona dei Vergini al quartiere Sanità si ritrovò destinata a necropoli. Prima con l’escavazione delle tombe a camera – via dei Cristalli / vico Traetta / via Santa Maria Antesaecula – poi con la realizzazione dei complessi cimiteriali catacombali – San Gennaro / San Gaudioso / San Severo – fino alla destinazione dell’immensa cava ad ossario delle Fontanelle. Fu nel 1889 che vennero scoperti, grazie alle ricerche di acqua e tufo da parte del barone di Donato che, nel sottosuolo del suo palazzo di famiglia scoprì un tesoro di pittura e architettura ellenica, con vasche colorate, ornamenti come cuscini in tufo e un affresco ancora intatto anche al giorno d’oggi. Proprio sotto la sua dimora, in particolare, spiccano le quattro tombe “dei Cristalli”, chiamate così perché site nel sottosuolo di via dei Cristalli.