Dapprima etrusca, poi romana e medievale, la città di Volterra fu una delle più grandi città-stato della Toscana antica e, successivamente, sede di un’importante signoria vescovile. Nel visitarla e nell’ammirarne le antiche bellezze, risulta palpabile il clima di mistero e magia che avvolge strade e palazzi e rievoca tempi lontani.
Si tratta di un comune di circa 10.000 abitanti, situato in Provincia di Pisa che vanta una storia millenaria, considerato oggi uno dei più suggestivi della Toscana, grazie al suo patrimonio storico-culturale ed alla sua posizione sul territorio. Ora persegue un importante obiettivo: quello di “ri-generarsi”.
“Ri-generazione significa ri-nascita.” spiega Giacomo Santi, il sindaco di Volterra, all’interno del dossier pubblicato in occasione della candidatura della città a Capitale della Cultura per il 2022 (www.volterra22.it/wp-content/uploads/Dossier_Volterra.pdf). E leggendolo, appare evidente quanto Volterra stia a cuore a chi ne conosce l’indiscutibile potenziale e sa quanta innovazione possa portare, in realtà, un luogo dalle origini così antiche.
Del resto, la città è sempre stata in grado di rinascere.
Basti pensare alla Fortezza Medicea che, maestosamente, si erge sul punto più alto del colle. Composta da due corpi: la Rocca vecchia, eretta da Gualtieri di Brienne duca di Atene nel 1342 e la Rocca nuova, costruita da Lorenzo il Magnifico tra il 1472 e il 1474. Ad oggi, la fortezza ospita il carcere di Volterra, storica casa di reclusione e modello artistico e culturale a livello mondiale grazie alla “Compagnia della Fortezza”, la prima compagnia di teatro al mondo interamente nata e sviluppatasi all’interno di un carcere, in grado di dimostrare quali efficaci strumenti siano arte e cultura per la rieducazione dei detenuti.
Ha trovato nuova vita, almeno in parte, anche il manicomio di Volterra, fondato nel 1888, che fu il secondo ospedale psichiatrico più grande d’Italia nel Novecento e di cui si conservano non solo padiglioni in stato di abbandono, ma anche strutture in cui hanno trovato ubicazione l’ospedale civile ed il centro di riabilitazione
Anche Palazzo dei Priori è rinato con il passare degli anni: edificato a partire dal 1208, fu prima Pinacoteca cittadina, poi Domus Communis ovvero Palazzo del Comune ed utilizzato come dimora dagli Anziani. Soggetto a varie modifiche, ancora oggi sorge imponente in Piazza dei Priori ed è sede della Sala del Consiglio, della Sala della Giunta e di alcuni uffici comunali.
Allo stesso modo, si intendono rigenerare cultura, comunità e lavoro, duramente colpite anche dalla pandemia ma ancora presenti e dalle radici profonde e forti.
La città, infatti, pur essendo centro fisico della regione Toscana e luogo dalla forte attrattività per la sua storia e bellezza, pare non generare ancora un flusso turistico soddisfacente. La sapienza artigianale del territorio va a scomparire con l’avanzare del tempo e l’avvento di nuove tecniche di produzione. Inoltre, secondo le previsioni, nel lasso di tempo che va dal 2020 al 2050, nelle zone interne e di montagna della regione Toscana, avverrà una diminuzione della popolazione con conseguente perdita di circa 200.000 abitanti.
In risposta a tali criticità, Volterra si candida così a “luogo di sperimentazione” per una strategia fatta di progetti, azioni ed iniziative, volti alla realizzazione di un’impresa che, ci auguriamo, venga portata a termine anche nel resto dell’Italia. A tal proposito, sono in programma per il 2020, congressi, eventi ed iniziative di diverso genere.
Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.volterra22.it