Riapre il ‘Terrazzo di Giunone‘ di Palazzo Vecchio a Firenze che era stata chiusa per restauro. Insieme, restaurato anche’esso nei mesi scorsi, il Putto del Verrocchio, che è stato riposto nel suo luogo d’origine. ‘Putto’ che aveva viaggiato per essere esposto in varie mostre come a Palazzo Strozzi e a Washington.

I lavori di restauro cono costati all’incirca 60 mila euro complessivi, eed è stata inaugurata alla presenza dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, della presidente della Fondazione Friends of Florence Simonetta Brandolini d’Adda, e dei tecnici e restauratori coinvolti.

Il Terrazzo di Giunone, portato a compimento nel 1557, si presenta come una stanza di modeste dimensioni, ma è così chiamato perché in origine era una loggia con colonne che si affacciava sul versante nord-orientale della città. Fu murato all’epoca di Ferdinando I de’ Medici da Bartolomeno Ammannati. Sulla volta è raffigurata Giunone su un carro trainato da pavoni, Allegoria dell’Abbondanza e Allegoria della Podestà.

Sui lati, alle pareti, si trovano affreschi con Giunone, Giove e Io sulla sinistra, mentre a destra e Giove Giunone e Callisto, infine, al centro si trova una nicchia dove si presume ci fosse una statua di Giunone. In basso un fregio a monocromo è decorato con una Fontana con amorino, tra ovali con figure femminili.

Gli affreschi presentavano estese ridipinture, numerose ricostruzioni e stesure di colle, frutto di interventi di restauro precedenti. così è stato necessario un intervento di pulitura, finanziato da Friends of Florence. Per salvaguardare le superfici affrescate, infine, è stata realizzata una protezione con vetri extrachiari temperati antiriflesso ed un’impianto di illuminazione della sala completamente rivisto.

Il Putto è a sua volta un capolavoro di una delle personalità artistiche più importanti del Quattrocento fiorentino, ovvero il Verrocchio: orafo, scultore e pittore, a capo di una fiorente bottega nella quale si formarono maestri del calibro di Leonardo da Vinci, Perugino, Lorenzo di Credi, Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio. Il bronzo venne realizzato da Verrocchio su commissione di Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico, per una fontana della villa di Careggi, presumibilmente nella prima metà dell’ottavo decennio del XV secolo. La sua attuale collocazione rievoca il progetto incompiuto della fontana che Giorgio Vasari avrebbe dovuto realizzare al centro del Terrazzo di Giunone e lo pone in dialogo con l’analogo putto in bronzo dorato che, in vista di quel lavoro, era stato dipinto come «modello» nella parete interna della loggia.

Una terrazza da vedere e scoprire.

FONTEansa.it agi.it
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