Può una scoperta da ritenersi “impossibile” indurre gli scienziati a rivedere la storia della Terra e dell’umanità? E’ possibile che le date storiche dell’esistenza umana siano tutte errate? E’ possibile che gli esseri umani abbiano vissuto molto tempo prima di quanto la scienza dica?
A giudicare da quanto rivelano le scoperte archeologiche sembra proprio possibile, anzi, quasi certo: ma una possibile ricollocazione storica dell’esistenza umana viene categoricamente rifiutata dalla scienza ufficiale, in quanto questo significherebbe dover riscrivere e rivedere tutto quanto si è sempre supposto sull’origine dell’uomo, mentre i fondamenti religiosi sarebbero messi in discussione e crollerebbero le colonne portanti della nostra civiltà. Tutto questo è troppo difficile da accettare e capire.
Un’antica impronta umana fossile, come se ne trovano altre sul nostro pianeta, non dovrebbe suscitare clamori e perplessità se non fosse per la particolarità e la collocazione: innanzi tutto l’anatomia assomiglia molto ad un piede umano moderno e poi l’impronta è fossilizzata ed incorporata in una roccia datata duecento novanta milioni di anni fa; un tempo enorme, “impossibile” per la scienza moderna, che se confermata farebbe crollare tutto: la scoperta è stata fatta nel New Mexico (USA) dal paleontologo Jerry Mac Donald.
Nelle vicinanze di questa incredibile impronta sono state trovate anche tracce fossili di uccelli ed altri animali, e tutto ciò ha lasciato perplesso non solo Mac Donald, ma anche tutti quelli che l’hanno esaminata, non essendo in grado di spiegare come questa sia stata fatta in uno strato roccioso del Permiano, un periodo che gli studiosi collocano a duecento novanta / duecento quarantotto milioni di anni fa, un’epoca in cui, teoricamente, non esistevano né uccelli né dinosauri e tanto meno quindi l’uomo.
Dobbiamo cambiare il modo di pensare e di vedere le cose, oppure accettare il pensiero scientifico moderno che suggerisce che non è possibile l’esistenza di un’impronta umana fossile di quasi trecento milioni di anni fa?
Attualmente c’è un contrastato dibattito tra quelli che pensano che la storia sia sbagliata e quelli che invece restano ancorati alle tradizioni e che insinuano l’ipotesi che questi ritrovamenti siano dei falsi e che nulla hanno a che fare con la realtà. Qualcuno potrebbe dire che per dimostrarne l’autenticità bisognerebbe trovare qualcosa di simile e dello stesso periodo, ebbene, i ricercatori in effetti sembra che abbiano trovato, e non solo in New Mexico, molte cose inspiegabili che possono essere collegate all’impronta e che suggeriscono l’esistenza dell’uomo molto tempo prima di quanto la scienza ufficiale sostiene.
Fonte articolo & foto: https://telodiciamonoisevuoi.altervista.org/2016/02/04/impronta-umana-fossile-di-290-milioni-di-anni-fa-lascia-perplessi, Fabio Giovanni Rocco, 04 febbraio 2016