Avete mai sentito parlare del famoso Vincenzo Peruggia? Vi starete chiedendo cosa abbia mai fatto di straordinario per diventare famoso e conosciuto? È un ladro. E di cosa? Della Gioconda, uno dei quadri più celebri al mondo.
Nel 1911, prima di andare in vacanza il direttore del museo del Louvre Theophile Homolle dichiarò «Chiamatemi solo se rubano la Gioconda». Profezia, sfortuna o coincidenza ma il direttore fu costretto ad abbandonare la sua vacanza per far ritorno nella capitale: la Gioconda era stata rubata.
Vincenzo Peruggia era di casa al Louvre in quanto lavorava per la ditta di manutenzione e pulizia nel museo. Il quadro era esposto nel Salon Carrè: con abile destrezza lo smonta, lo avvolge sotto il suo cappotto ed inosservato esce dal museo. Solo il giorno dopo si scoprirà che al Louvre manca un quadro.
Subito iniziarono indagini, ricerche, furono accusati addirittura il celebre pittore Pablo Picasso ed il poeta francese Guillame Apolinnaire. Giornali di tutto il mondo iniziarono a parlare della scomparsa de La Monna Lisa, tanto da riuscire a rubare la scena della prima pagina a tutte le altre notizie dell’epoca. Solo la notizia del naufragio del Titanic nel 1912 gli farà da rivale.
La Gioconda riuscì ad arrivare in Italia, a raggiungere indisturbata il Bel Paese. Finalmente la Gioconda è a casa sua. Tuttavia la svolta si ebbe solo nel 1913. Peruggia arrivato a Firenze per vendere il dipinto, scrisse una lettera all’ antiquario fiorentino Alfredo Geri in cui vi era scritto «il quadro è nelle mie mani, appartiene all’Italia perché Leonardo è italiano» richiedendo un riscatto di 500.000 lire. Questa mossa però non andò a buon fine. Venne intercettato, arrestato e condannato ad un anno e quindici giorni in quanto gli venne riconosciuta l’infermità mentale. Alla domanda perché lo avesse fatto rispose che aveva seguito il suo sentimento patriottico, un gesto da vero sostenitore e amante della sua patria. Aveva compiuto un gesto eroico: ridare alla sua madre biologica la figlia strappata. Sfortunatamente dopo due anni dal furto, la Gioconda ritornerà in Francia ma non prima di essere stata esposta a Firenze e Roma.
Oggi tutti ci chiediamo: appartiene allo Stivale? Appartiene all’Hexagone. Una serena rivalità quella tra l’Italia e la Francia e per togliere ogni dubbio possiamo attribuire a La Gioconda una doppia cittadinanza, figlia di un italiano, adottata e cresciuta dai vicini francesi. Ma se non ci fosse stato questo grande dibattito, questo tira e molla tra Italia e Francia, La Gioconda avrebbe avuto la stessa fama? Avrebbe avuto la stessa fortuna che ha tutt’ora? Oggi non ci resta che recarci nella bellissima capitale della Ville Lumière per ammirarla, contemplarla, chiudere gli occhi ed immaginare come quel genio di Peruggia abbia potuto compiere uno sfortunato ma patriottico gesto.