Ci siamo mai chiesti veramente chi è colui che ci porta le lettere e le bollette? Che storia ha la figura del postino? Torniamo indietro nella storia. L’idea della posta per la prima volta la ritroviamo 5000 anni fa e le prime lettere di cui abbiamo traccia risalgono alla civiltà della Mesopotamia tra il 3000 e il 2000 a.C..

I Sumeri, gli Assiri e i Babilonesi incidevano messaggi nelle tavolette di argilla e sono state ritrovate nel 1925 nell’attuale Turchia, compresa anche una busta risalente a 3700 anni fa, ancora fresca prima della cottura in forno. Non solo, queste popolazioni, avevano ideato anche le buste in cui veniva inciso il nome del destinatario, poi sono arrivati i papiri egizi le pergamene e i plichi, fino alle enveloppe del XVII secolo.

Il Vocabolario della Crusca ha registrato l’uso del termine busta come custodia per i fogli di carta da lettera nel 1866, 26 anni dopo la nascita del francobollo. Quest’ultimo nato in Gran Bretagna nel 1840, ovvero il prezioso Penny Black raffigurante la regina Vittoria. Prima di allora l’onere del trasporto postale era a carico del destinatario. Ma ritornando molto indietro nel tempo, gli antichi egizi misero a punto le prime forme di spedizione postale intorno al X secolo a.C., perché vi era una fitta corrispondenza tra i faraoni e i principi della Siria, loro vassalli. Il trasporto dei papiri avveniva per via fluviale e i documenti erano firmati. Ma soltanto con Ciro il Grande avremo un autentico sistema di smistamento delle lettere basato su tratti di 24 ore, veri e propri percorsi a cavallo con 111 stazioni e 9 giorni di percorrenza si garantiva un’ampia copertura postale nel regno di Persia. Ancora più organizzata era la rete dell’Impero Cinese dove fino al XIII secolo a.C., il cambio dei cavalli avveniva anche al lazo nelle mandrie per strada, raccontato a noi da Marco Polo nel Milione.

È proprio nel testo si userà per la prima volta la parola ‘posta’. Non da meno l’Impero Romano, che su ordine di Augusto, istituì il primo servizio di posta regolare, detto cursus publicus. Una rete postale e viaria formata da oltre 200.000 chilometri di strade, per consegnare una missiva i cursori cioè i corrieri potevano percorrere 270 km all’incirca come da Milano a Firenze.

Nel Medioevo si ebbe un cambiamento importante, la responsabilità di recapitare la corrispondenza passò nelle mani della Chiesa, e venne introdotto proprio in questo periodo il Sigillo in piombo, detto Bolla. I più famosi e celeri erano i Benedettini, che grazie alla capillarità dei loro monasteri, comunicavano scambiandosi rotulae di rotoli di pergamena.  Un’intuizione fondamentale in cui un rotolo madre raccoglieva gli indirizzi dei destinatari, oggi si potrebbe chiamare la prima mainglist. I postini venivano chiamati postiglioni ovvero chi conduceva i cavalli di stazione in stazione (di posta) fermandosi a riposare nelle locande. Molte di queste sono ancora oggi intitolate con i nomi passati. Queste stazioni di posta, come abbiamo visto in moltissimi film western, in America, che ha e aveva spazi infiniti, venivano coperti dalle diligenze, che appunto erano prima di tutto corrieri postali. Proprio perché spesso venivano prese d’assalto nel 1860 nacque il servizio dei pony express. Il Pony express era fatto da soli uomini a cavallo, senza carrozze, che attraversavano il Nord America da San Joseph Missouri a San Francisco California, per un totale di 3200 km. Il sacco con le lettere che trasportavano si chiamava mochila e poteva contenere fino a 10 kg di posta. Il cavaliere portava con sé altri oggetti per il viaggio: una borraccia, una bibbia, un corno per avvisare il suo arrivo e una pistola oppure un fucile. Molti divennero famosi, e prima furono dei pony express, come l’attore e cacciatore William Frederick Cody, più celebre come Buffalo Bill.

Nel 1919 nacque il primo servizio di posta aerea internazionale sviluppato dalla Royal Air Force Inglese, non è un caso che la Royal Mail il dipartimento postale britannico fondato da Enrico VIII ha compiuto 500 anni di età nel 2016 ed ha sempre fatto un manto della propria velocità per la capitale. Oggi le cose sono cambiate e molti sono passati al pc con l’email. termine che sta proprio per Electronic Mail (posta elettronica). Nel 1970 si spedivano 6,3 miliardi di documenti in un anno di cui 2/3 tra lettere e cartoline, fino al 1990 il flusso era ancora buono con 8,5 miliardi di spedizioni complessive l’anno.

Negli ultimi quindici anni le Poste Italiane, informano che la consegna della corrispondenza è diminuita del 70% e il lavoro dei postini però non è a rischi, anzi oggi sono muniti di palmare, stampante, lettore di bancomat per i pagamenti che consegnano a domicilio.

Ora sono pacchi su pacchi perché oltre a scriverci online compriamo di tutto quindi il postino recapita gli acquisti. Insomma, un’evoluzione positiva sicuramente, meno faticosa forse, ma di certo meno romantica… quella lettera d’amore o quella cartolina delle vacanze non arriva più e ci fa sospirare… ora arrivano pacchi e plichi che ci fanno trasalire ma perché dobbiamo pagare.

FONTEtvsorrisiecanzoni
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