Nel corso di uno scavo nell’Insula dei Casti Amanti a Pompei, sono stati scoperti due scheletri umani, la cui morte sarebbe dipesa da un terremoto avvenuto a brevissima distanza dall’esplosione del Vesuvio. Le scosse, che li hanno seppelliti sotto una struttura muraria, si sarebbero scatenate durante le ultime fasi di sedimentazione dei lapilli. Grazie alle analisi dei resti, sarà possibile ottenere nuove informazioni sui due giorni d’inferno nei quali fu distrutta interamente la città, causando la morte di molti abitanti. Dopo tali acquisizioni, si proseguirà – almeno da quanto detto dal direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – con le attività di indagine e di scavo, in quello che è considerato un immenso laboratorio archeologico.