Tra pochi giorni, il termopolio della Regio V, antica tavola calda di Pompei, ritornata alla luce durante gli ultimi scavi in un’area della città antica nella quale non si era mai indagato prima, escludendo i cantieri della casa di Orione e del Giardino, verrà riaperta. Non dissimili dalle nostre tavole calde, nelle termopoli, si servivano bevande e cibi, come viene indicato dal nome di origine greca, per poi venire conservati in grandi dolia (giare) incassate nel bancone in muratura. SWi tratta di attività molto diffuse nel mondo romano, dove per abitudine, il ceto medio e basso consumavano il prandium (il pasto) fuori casa.
Si conta che nella sola Pompei ve ne fossero almeno un’ottantina, secondo i dati conservati nel medesimo Parco archeologico, ma il termopolio della Regio V si distingue dagli altri per la straordinaria ed eccezionale decorazione del bancone dipinto, con le immagini della Nereide a cavallo di un ippocampo e di animali che, probabilmente, venivano preparati e venduti proprio nel locale. Tale meraviglia commerciale era emersa in due momenti diversi e, in origine, era stato individuato solo in parte nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la necessaria messa in sicurezza e per il consolidamento dei fronti di scavo storici.
Data l’eccezionalità delle decorazioni e al fine di restituire la completa configurazione del locale ubicato nello slargo all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, nel 2020 si è deciso di fare un ulteriore intervento finalizzato al pieno completamento dello scavo, al restauro degli ambienti e degli apparati decorativi presenti. Al contempo si è deciso di realizzare una nuova copertura lignea per proteggere il bancone dipinto, provvedendo anche al rifacimento dell’antico meniano (balcone) a sbalzo, su cui si è poi scelto di collocare una parte dell’originaria pavimentazione in cocciopesto rinvenuta nel corso dello scavo.