Da tempo entrato a far parte dei siti archeologici più preziosi d’Italia, Pompei “mostra i muscoli” grazie a un nuovo percorso espositivo che permette di rendere onore agli scavi e, in particolare, le scoperte emerse dall’Insula dei Casti Amanti. Sita, nella Regio IX, al cui interno si celano intere zone non ancora esplorate; deve il suo nome a un triclinio con quadri che raffigurano un banchetto estivo nel quale due innamorati si scambiano un languido bacio. Al suo interno, tra l’altro, sono stati recuperati diversi scheletri sia umani che animali, in quanto erano presenti in un’area che fungeva da panificio e un edificio che servì da rifugio nella distruzione di Pompei. Dagli studi effettuati, molti di loro sarebbero morti per asfissia da gas tossici e non per la colata di lava, venendo poi sepolti vivi per il crollo delle macerie, cadute come un castello di carte. Ora, tali ambienti verranno esplorato con maggiore attenzione, per permettere ai visitatori di immergersi nella realtà di un “mondo perduto” che deve ancora mostrare tutti i suoi segreti.