Dopo un lungo stato di abbandono, il casolare dove Peppino Impastato – militante di Democrazia Proletaria attivo con le sue “Battaglie Sociali” contro Cosa Nostra – fu assassinato il 9 maggio 1978, è stato restaurato grazie agli sforzi della Sovrintendenza alle Belle Arti. Ora, l’immobile sarà assegnato in comodato d’uso all’associazione Casa Memoria Peppino e Felicia impastato, e sarà utilizzato per organizzare mostre fotografiche, dibattiti e concerti. Inviso e considerato pericoloso dalla mafia, Peppino fu tolto di mezzo nella sua casa di campagna, e poi fatto esplodere nei pressi dei binari della ferrovia, allo scopo di farlo accusare di essere stato vittima di un attentato fallito per sua stessa mano. Furono poi i suoi compagni di partito e il fratello a lottare, affinché il depistaggio messo in atto dai veri assassini venisse scoperto e smascherato, riabilitandone la memoria davanti alle autorità.