La missione, tutt’altro che facile, è neutralizzare il temuto “scalone” evitando che diventi una trappola e per questo servono contromisure. Le possibilità che la misura, fortemente voluta da Salvini (che interessa chi ha almeno 62 anni di età e 38 di contributi versati) venga rinnovata sono decisamente ridotte, se non nulle. Sgomberata, dunque, dal campo La possibilità di ricorrere a proroghe, anche in versione “mini”.

Draghi è orientato ad una riforma strutturale, in quanto non potrà prescindere dalle sollecitazioni in arrivo dall’Europa come anche le richieste dei Sindacati. Non è però l’unica opzione: si potrebbe anche agire sulle soglie di pensionamento e sui coefficienti di trasformazione, rimanendo nel “solco” contributivo.

C’è  poi anche terza opzione, riportata nel Sole 24 ore: quella cioè “di collocare l’intervento sulla previdenza all’interno della costruzione di un nuovo Welfare emersa dal discorso alle Camere del premier”.

FONTEquifinanza.it 4 Marzo 2021
Articolo precedenteCovid: da domani la Campania sarà zona rossa?
Articolo successivoLorenzo mi vuoi sposare? La scritta è sul camice