I dizionari definiscono la “pedofilia” come l’attrazione erotica di un adulto nei confronti di un bambino o comunque di un giovinetto, del proprio sesso o dell’altro sesso. Motivo di grande allarme sociale, domandiamoci qual è l’identikit di un pedofilo. Di solito si tratta di un individuo gentile, curato nell’aspetto, che ha un lavoro, una famiglia e che viene pertanto percepito come una persona perbene. Anche in famiglia presenta un atteggiamento assolutamente normale.
Non mancano chiaramente eccezioni alla regola, e così il pedofilo può anche appartenere ad un ambiente degradato, con problemi relazionali, che evidentemente influenzano il suo agire spesso violento, con tendenze talvolta represse oppure inespresse. È interessante notare che il pedofilo talora si definisce come qualcuno che ama particolarmente i bambini, per i quali prova un’attrazione non solo da un punto di vista sessuale. Chiaramente parliamo di fanciulli che non hanno ancora avuto la maturazione sessuale, vale a dire i prepuberi, ossia quelli che si trovano prima della pubertà.
Il tutto mette in luce la storia personale del pedofilo e le sue esperienze infantili, fatte probabilmente di morbose attenzioni, umiliazioni e sofferenze, che poi infligge ai piccoli. Spesso nella sfera familiare gli è mancato l’affetto, il cui valore cerca di recuperare attraverso l’esasperata e patologica attenzione dedicata ai fanciulli. Da tutto ciò deriva, secondo gli esperti, il mancato senso di colpa di molti di loro, anche in casi estremi.
Non meno interessante è l’esistenza soprattutto in America, di associazioni per la difesa del pedofilo, le quali sostengono che davvero costoro provano amore, spesso ricambiato, e per nulla violento, nei confronti delle “vittime”. Da sottolineare sempre, è che un bambino non essendo ancora maturo non è in grado di scegliere liberamente, e pertanto verrebbe solo a subire la relazione con un adulto.
Gli specialisti distinguono tre tipi di pedofilia: latente, attiva, e Killer. La prima, nonostante la morbosa passione per i bambini, rimane a livello di fantasia senza manifestarsi; dalla forma latente però, si può passare alla pedofilia attiva, che si concretizza in violenze sia psicologiche che fisiche a danno dei piccoli. Il terzo ed ultimo tipo, quello Killer, rappresenta la manifestazione più pericolosa, perché trasforma il pedofilo in un sadico assassino, il cui massimo piacere è rappresentato dalla morte del povero innocente.
Di particolare importanza è pertanto che ciascuno nel suo ruolo, di genitore, insegnante, forza dell’ordine, fanciulli stessi, sappia come intervenire per prevenire, scoprire, e reprimere coloro che violano il diritto dei bambini di crescere in un ambiente sereno e tranquillo. Una comunità che non sa o non vuole proteggere i propri figli, è una società senza futuro. Pertanto, di grande importanza è avvicinare i piccoli al problema, in maniera non traumatica, con tutta la delicatezza necessaria in base anche all’età degli interlocutori.
Non è possibile accorgersi che qualcosa non va, a dramma già consumato. Ogni innocenza violata è una ferita che spesso non guarisce per tutta la vita!