Mi ritrovo una mattina
a passeggiare in via Toledo…
Strada di vita, gente che viene e va,
cuore pulsante delle nostra città.
E, come d’incanto, mi ritrovo in epoche passate.
Mi fermo ad osservare, stupito e affascinato.
Sulla destra, a monte, riecheggiano gli olè
delle spagnole soldataglie al servizio di Pedro viceré.
Ed ecco Carlo III, monarca illuminato.
In testa al real corteo va verso il suo Teatro.
Poi scorgo ‘onna Eleonora con Cirillo e con Pagano
vicini all’ultim’ora. Hanno lottato invano
Passeggia re Murat, aveva decantato
uguaglianza e libertà ma poi tutto è cambiato.
Arriva Re Nasone, tranquillo passeggia in carrozzella,
dal congresso di Vienna rimesso in sella.
Dallo Spirito Santo arriva un’osannante folla, inneggia a Garibaldi,
che ha parlato dal palazzo Doria d’Angri.
E al Caffè Gambrinus son seduti Di Giacomo e De Leva musicista.
Con ammirazione ascoltano la banda che suona per Guglielmo II imperatore.
Le truppe sfilano in divisa,
e anziché la marcia d’ordinanza la banda intona ‘E spingule francese!
In Galleria seduti a un tavolino ci sono Scarfoglio e la Serao
mentre leggono una copia de “Il Mattino”.
E dal Salone Margherita, giungono Bovio e Lama, in mano uno spartito.
Con loro una ragazza elegante e bella.
Le danno il braccio, sicuro, è proprio lei, è Reginella!
E sulle scale del vico Speranzella, all’ingresso dei “Quartieri”
Viviani fa cantare “Bammenella”.
Ma guarda quello: è Renato Carosone, “Tu vuò fa’ l’americano”,
canta divertito insieme a nu guaglione.
In onore della Capitale, si richiamò via Roma.
Ora è di nuovo via Toledo, la giusta ricompensa della storia.