Entro questa estate, si prepara ad essere restituita al pubblico la fontana del Belvedere del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Da tempo “vittima” di gravi fenomeni di deterioramento biologico lungo quasi tutta la sua superficie lapidea, il tutto favorito dalle condizioni ambientali come le microfratture causate dal fenomeno gelo-disgelo dell’acqua e dalla porosità del marmo, ora dovrebbe ritornare ai suoi fasti originali.
Ora, dopo indagini microbiologiche di laboratorio, sono stati individuati i microbi responsabili del degrado, e si interverrà con interventi meccanici e chimici idonei per la sua pulitura e manutenzione. La sua creazione risale a quando, nel 1882, re Umberto I di Savoia decise di promuovere la sistemazione dell’area del Belvedere, affidando il compito ad Annibale Sacco, direttore della Real Casa Savoia. Costui decise di prelevare il gruppo scultoreo della fontana sita nella Reale Frutteria del Giardino Torre del Real Bosco di Capodimonte, facendolo adattare, nel 1885, in una vasca più grande dal marmorario Antonio Bellizzari, che la collocò dove si trova attualmente.