Coldiretti, a meno di un mese dalla trebbiatura, ha rivelato che la produzione di quest’anno si attesterà su un calo annuo dell’8% e, nella media di lungo periodo la stima si porterà tra il 10% e il 15%. A causare tutto questo non solo la crisi legata alla guerra tra Russia e Ucraina, ma anche le condizioni climatiche sfavorevoli e una “preoccupante” riduzione della superficie coltivabile. In aggiunta, l’arrivo di “qualità straniere” da Russia / Turchia / Canada spesso “trattate” con il Glifosato e un paese dove al Nord e Centro-Nord le coltivazioni “funzionano” in maniera eccellente, mentre Sicilia, Puglia e Basilicata risentono maggiormente della crisi. Tali stime, però, sono state realizzate prima che si verificassero le violente alluvioni che hanno colpito il Nord Italia, danneggiando in particolare non solo il Veneto, ma anche diverse province della Lombardia. Quanto il tutto abbia inciso sulle coltivazioni, potrà essere valutato in seguito ma, di certo, porterà all’aumento del prezzo dei derivati e all’incremento delle importazioni per contenere i prezzi, nella speranza di non superare i picchi che si sono registrati negli ultimi anni.

FONTEquifinanza.it
Articolo precedenteSantobono: attivato il Centro Ustioni Pediatriche
Articolo successivoAlga Kelp: un potente dimagrante naturale