Pochi giorni fa, a Milano, una scuola che si occupa di fornire aiuto scolastico ai migranti è stata devastata da un gruppo non ancora identificato che, per firmare l’atto da essi perpetrato, hanno lasciato come firme sui muri svastiche e minacce di morte indirizzati al fenomeno migratorio.
Tale dicotomia di “incidenti”, che ormai si stanno ripetendo fin troppo spesso, non è limitata solo a chi cerca rifugio qui da noi. Le aggressioni ai membri della comunità LGBT hanno subito una massiccia impennata, con diversi incidenti gravi (il tentativo di bruciare vivi due gay a Verona con taniche di benzina fuori dall’appartamento in cui vivono, e il pestaggio di un ragazzo nella zona dell’hinterland milanese, il quale sarà costretto a portare a vita in bocca una placca di titanio).
Ormai sembra che le frustrazioni, le incertezze e le paure delle persone verso il domani, nonostante la situazione socio – economica abbia iniziato a migliorare (anche se gli effetti non si riescono ancora a vedere) trovino sfogo solo attraverso le pulsioni peggiori della natura umana, quasi a dimenticare a cosa ha portato un tale tipo di scelta, soprattutto in Europa.
Un rischio, assolutamente da prevenire, è che ad essere assaliti siano coloro che si battono per il giusto funzionamento delle nostre istituzioni, nel tentativo di preservare lo spirito della costituzione. Il timore è che gli eventi possano rapidamente e pericolosamente precipitare, e che l’Italia possa ripiombare negli “anni oscuri” che hanno caratterizzato il periodo prerepubblicano, che è stato foriero di tante ferite e orrori.
Solo con la prevenzione di azioni di tale genere si può sperare di riuscire ancora ad arginare tali fenomeni, se si vuole che le generazioni future non debbano accusarci di non aver fatto nulla.