Poche settimane fa, una squadra di archeologi impegnata in alcuni scavi nelle vicinanze di alcuni antichi insediamenti in Oman, hanno fatto una scoperta sensazionale nelle viscere della terra. Da esse, infatti, è emerso un bagliore verdastro proveniente da un monumento megalitico da secoli ricoperto dalle infinite distese sabbiose del deserto. Definita da alcuni esperti la “Stonehenge araba”, farebbe parte della città di Ibra – da molti considerata una delle più antiche del Paese – in passato dotata di un antico polo commerciale e culturale alquanto conosciuto. Questo “nuovo sito” sorge nel deserto, e il Ministero del patrimonio e del turismo dell’Oman sta collaborando per ottenerne la datazione, così da risalire all’epoca in cui vennero costruiti gli insediamenti che ne facevano parte. L’oggetto recuperato – un lingotto di rame ormai corroso – ha portato al ritrovamento di ben 2 km di materiale abbandonato risalente alla prima età del bronzo. A quell’epoca, il territorio fungeva tra i più importanti esportatori di rame dell’antica Mesopotamia e delle civiltà dell’Indo, dato che tale minerale era una merce molto ambita – come viene dimostrato da diversi testi cuneiformi – in quanto veniva lavorato per creare strumenti e oggetti di uso quotidiano, poi inviati in varie parti del Medio Oriente per essere venduti.