È trascorsa già una settimana da quando dalla Russia ha lanciato il suo appello, ben accolto in Italia della giornalista Federica Sciarelli, e dal suo Chi l’ha visto.
La speranza di tutti gli italiani che Olesya Rostova possa essere davvero Denise Pipitone, rapita il primo settembre del 2004, affianca chiaramente quella della famiglia, e possiamo solo immaginare la gioia di Piera Maggio al riaffiorare della speranza di ritrovare la figlia.
Piera da 17 anni continua a lottare affinché Denise non venga dimenticata, affinché i riflettori non si spengano sulla sua vicenda. Ed ecco attivarsi immediatamente il suo legale, l’avvocato Giacomo Frazzitta, che ha chiesto il gruppo sanguigno ed il test del DNA della ragazza, affinché la speranza non si prolunghi troppo, morendo in pura disillusione.
Inutile dire quanti raffronti somatici siano stati fatti, e come in tanti ritengano ci sia davvero una certa somiglianza tra la ventenne che sorride, e che assomiglia tanto al papà della piccola scomparsa.
Un Paese intero è col fiato sospeso, e continua ad essere sospeso, poiché la TV russa punta allo share, diventando una TV sciacallo che specula sul dolore di un genitore che ha visto svanire nel nulla la propria figlioletta.
Parte un vero e proprio ricatto, perché la trasmissione sostiene che darà il gruppo sanguigno della Rostova alla famiglia di Denise solo in diretta TV, a patto che loro siano presenti, così da poter catturare le lacrime e la commozione della signora Maggio.
È questa la famosa televisione del dolore, che ben si conosce anche in Italia, dove a farne le spese è una mamma. Ma armato di forte determinazione l’avvocato Frazzitta ha rotto il silenzio, dichiarando che senza i documenti richiesti non ci sarà alcuna partecipazione e nessuna passerella televisiva, e che ogni rapporto con l’emittente russa verrà chiusa.
La famiglia Maggio ha accettato il faccia a faccia con il preciso intento di fornire alla Procura che indaga tutta la documentazione scientifica necessaria, ma a questo punto il loro legale chiederà alla magistratura di svolgere direttamente tutti gli accertamenti con una rogatoria internazionale, in quanto non più disposti ad essere oggetto di una strumentalizzazione mediatica.
E’ di ieri però una notizia interessante, ovvero che un primo test effettuato sulla ragazza ha escluso una relazione tra lei ed una donna russa che riteneva di essere sua madre. Ciò chiaramente mantiene accesa la speranza di mamma Piera, che non vede l’ora di conoscere la verità, ma questo alla trasmissione russa di sicuro non interessa, tenendo ben presente che oggi un esame del DNA richiede solo 30 minuti per essere effettuato.
Chiaramente non solo i sentimenti della signora Maggio vengono così calpestati, ma anche quelli della giovane Olesya che è alla ricerca dei suoi genitori naturali, quelli da cui anche lei è stata strappata a soli 4 anni.
Dopo 17 anni d’attesa, o meglio, dopo 17 anni durante i quali una madre non sa se sua figlia sia viva o morta, la corrispondenza del DNA della Rostova con quello di Denise sarebbe il più bel regalo, oltre che la fine di un tormento per l’intera famiglia.
Fonte foto: strettoweb.com