Si è consumato ad Olbia l’ennesimo atto brutale nei confronti di un povero cane indifeso. Due le ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri del reparto territoriale di Olbia dopo aver ritrovato l’animale ucciso da una raffica di pallettoni nella periferia della cittadina. Prontamente le forze dell’ordine hanno rintracciato il proprietario del cane regolarmente microcippato. Interrogato, l’uomo non è stato in grado di fornire indicazioni sul possibile responsabile di un gesto tanto efferato e sul motivo che lo avrebbe spinto a compiere un tale atto. All’esame dei carabinieri, la possibilità dunque che si sia trattato di una spacconata, nonché di una possibile vendetta contro il padrone dell’animale. È stato accertato che l’arma usata è un fucile calibro 12, la cui rosa di pallettoni ha perforato i polmoni e colpito altri organi vitali del cane facendolo morire immediatamente. I colpi sono partiti da un’auto in corsa. Su disposizione dei Carabinieri i rilievi sono stati effettuati dalle guardie zoofile dell’Ages.
L’uccisione ad Olbia, non è però un caso isolato. Molte altre ne sono state registrate durante l’anno. Aprile a Livigno: due cani sono stati uccisi a fucilate la notte di lunedì 23 aprile nelle stalle dove vivevano. Il proprietario ha raccontato che «Grinto è stato ucciso con una fucilata verso mezzanotte e mezza all’interno della stalla con le mucche. Chi l’ha ucciso ha aperto la porta e gli ha sparato. Il rumore dello sparo verso quell’ora è stato udito dai proprietari della stalla che ho in affitto… Chi l’ha ucciso, probabilmente ha portato via il corpo del cane, visto che non è stato più trovato. Lasco invece, era legato con una catena in un’altra stalla a circa un chilometro di distanza, l’ho ritrovato senza vita».
Maggio in Sicilia: a Librizzi e Vittoria si registrano quattro vittime ed alcuni feriti. A Librizzi, due cuccioli di cane di poco più di due mesi sono stati uccisi a colpi di pietra, letteralmente lapidati. Immediato l’intervento delle autorità locali, ed in particolare del sindaco per trovare i responsabili. A Vittoria invece, ignoti si sono introdotti all’interno del canile municipale, uccidendo due cani e lasciandone alcuni feriti. Anche qui, immediatamente è intervenuta la Polizia, sperando che la telecamera di sorveglianza potesse fornire informazioni utili per identificare i responsabili.
Giugno ad Albaredo, due cani vengono bruciati vivi nella cuccia perché abbaiano di notte. «Abbiamo trovato la cuccia completamente bruciata – racconta Marzia, la proprietaria degli animali –. All’interno, le carcasse incenerite dei miei cani. Hanno fatto una fine terribile. Uccisi semplicemente perché abbaiavano. E nessuno avrebbe visto nulla. Non ci credo, le fiamme erano alte più di tre metri».
Ma da inizio anno in tutta Italia, sono oltre 2.700 i cani morti avvelenati fin solo al 31 marzo, e sono in aumento i ritrovamenti di bocconi avvelenati nei parchi e nelle località italiane, in particolare del centro nord. Tante le forze dell’ordine affiancate da istituzioni ed associazioni che in estate cercano di combattere o quantomeno arginare il fenomeno dell’abbandono, a cui ogni anno, si affianca quello delle uccisioni, più o meno violente.
Il miglior amico dell’uomo, tradito dunque proprio da colui di cui più si fida. Parliamo di un vero tradimento, in cui la vittima è ignara e fiduciosa, tanto da mangiare dalla mano del suo assassino.