Per la loro cultura le bambole possono avere un legame affettivo con i bambini, di cui spesso diventano i difensori ( il 3 marzo si celebra la festa delle bambole chiamata Hinamatsuri). Addirittura secondo la religione scintoista hanno una loro anima, spesso donatole dal creatore, ed è proprio questo il caso della Bambola Okiku.
Nel 1918 Eikichi Suzuki, un ragazzo di 17 anni, trovandosi in visita nella città di Sapporo acquistò la bambola per la sorellina di due anni.
La piccola amava moltissimo il suo balocco, tanto da giocarci ogni giorno e darle il suo nome, ma presto si ammalò e morì di polmonite il 24 gennaio 1919. Il legame con il dono del fratello era talmente forte che ai familiari venne suggerito di seppellirle insieme, ma durante i preparativi del funerale la cosa fu dimenticata. I genitori si pentirono dell’accaduto e così decisero di collocare il giocattolo sull’altare dedicato alla figlia, ma ben presto si accorsero che i capelli del balocco crescevano di giorno in giorno.
Decisero quindi di fare un test tagliandole i capelli e misurandoli ogni volta. Il risultato era sempre lo stesso: ad ogni taglio la crescita si ripeteva. Per la famiglia della bimba non c’erano dubbi, lo spirito della piccola era entrato nel corpo della bambola.
Nel 1938 però, Eikichi fu chiamato alle armi e così scelse di affidare l’oggetto ad un sacerdote perché se ne prendesse cura nel tempio Mannenji ad Hokkaid.
Al termine della guerra, il giovane tornò al tempio, e si stupì nel vedere che i capelli del balocco erano ancora più lunghi. Ad oggi il balocco si trova nel tempio, ed il 21esimo giorno di ogni mese attraverso una cerimonia i capelli vengono tagliati, per riprendere a crescere fino a 25 cm di lunghezza, ovvero, fino alle ginocchia della bella bambola di porcellana che è alta 40 cm, ha occhi neri e indossa un kimono bianco e rosso.
Inutile dire che sull’oggetto sono stati effettuati molti test per risolvere il mistero, ma nulla ha dato esiti positivi. Si dice anche che un campione di capelli sia stato analizzato e che siano risultati appartenenti ad un bambino, ma questi sono dati non confermati. Attualmente il giocattolo è esposto in una teca nel Tempio Mannenji nella città di Iwamizawa, in Hokkaido.
Fonte foto: misterieprofezie.blogspot.com