Il 15 Aprile Notre-Dame non era l’unico luogo di culto che subiva la devastazione di un terribile incendio; quel giorno, a Gerusalemme, divorata dalle fiamme vi era pure la moschea di al-Aqsa, uno dei luoghi sacri alla religione islamica.
In quanto terzo luogo considerato sacro per l’Islam, e tra le cause del mai sopito e risolto conflitto tra il mondo arabo e quello israeliano perché posizionato nella zona vecchia di Gerusalemme, il suo valore in ambito storico – politico è un’arma a doppio taglio.
Gli eventi che hanno portato al rogo, per il momento, rimangono un mistero; al momento si ipotizza che dei bambini, mentre giocavano, potrebbero aver provocato, senza volere, l’incendio, avvenuto nella zona adibita alle preghiere dei fedeli.
Un’altra ipotesi, più pericolosa, è che sia stato un incendio doloso, con il progetto di privare i musulmani non solo di un luogo sacro, ma anche di rinfocolare la problematica situazione legata al possesso della “città santa”.