Alexei Navalny – leader dell’opposizione russa – sarebbe morto tramite una tecnica usata dagli agenti delle forze speciali dell’ex Kgb – il pugno al cuore – dopo aver subito condizioni di congelamento. A presentare sulle pagine del Times tale teoria, il fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net Vladimir Osechkin, tramite una fonte anonima secondo la quale la temperatura del luogo di detenzione può raggiungere i meno ventisette gradi. Al momento, il corpo è in stato di fermo nella remota prigione IK-3, mentre la madre e la moglie si sono rivolte a un tribunale della città artica di Salekhard con una denuncia per “atti illegali” per ottenere la salma. Secondo Rotonda – un canale Telegram indipendente russo – la causa della sua dipartita sarebbe avvenuta in quanto principale avversario politico di Putin.