Dispersione scolastica e Dad sembrano essere legati in maniera indissolubile, o almeno è questo che i genitori “No Dad” del gruppo “Usciamo dagli schemi“, hanno deciso di denunciare affiggendo sui cancelli di alcune scuole e nelle strade del centro di Napoli circa 1000 manifesti, che ritraggono alunni ed alunne allo scopo di evidenziare l’incremento del fenomeno della dispersione scolastica legata alla didattica a distanza, a cui svariati mesi ha fatto ricorso la Campania.
La scelta del giorno non è casuale, perché oggi a Napoli termina l’anno scolastico, ed in coincidenza di questo è stato segnalato l’abbandono della scuola da parte di centinaia di studenti, che non hanno seguito le lezioni a distanza.
E’ voce unanime che la Dad non abbia dato risultati positivi, ed anzi, che proprio la scuola in questo anno e mezzo di pandemia abbia pagato il prezzo più alto, un dato evidenziato da numerosi esperti a livello internazionale.
I genitori auspicano che non si faccia mai più ricorso a questo strumento, non solo per evitare la dispersione scolastica, ma anche per i costi sociali connessi all’uso della stessa, quali l’aumento della criminalità come effetto dell’abbandono della scuola, i danni alla vista e al sistema muscolo-scheletrico dei ragazzi, l’aumento delle dipendenze dai dispositivi informatici, fenomeno riscontrato anche nella prima infanzia.
Ma pare che la Dad generi anche altri problemi, come l’aumento della marginalizzazione delle disabilità che ha portato ad un incremento dei costi e dei carichi di lavoro sulle famiglie, in particolare sulle donne, la perdita di relazione tra le persone sostituito dall’apprendimento che segue il modello uomo-macchina, a cui si aggiungono altri costi sociali come la solitudine e l’alienazione.
Un ultimo pensiero delle famiglie va al prossimo anno scolastico, che viene guardato con non poco timore e con l’auspicio che la vaccinazione non venga utilizzata come strumento di ricatto per garantire la scuola in presenza.