Si chiama Riardo, ed è un piccolo comune popolato da duemila persone nella provincia di Caserta, che fu già esplorato in passato dagli antichi Romani per via della sua ricchezza di minerali, che oggi vengono utilizzati allo scopo di poter produrre la famosa acqua minerale Ferrarelle. L’acqua, di origine piovana, va a depositarsi sul fondo del vulcano spento di Roccamonfina. Da lì si ritrova a percorrere una quindicina di chilometri, finendo per attraversare numerosi e diversi strati sotterranei che l’arricchiscono di sodio, potassio, fluoruro e silice. Un tragitto naturale che vede il suo completamento quando fa ritorno in superficie nel geyser del parco sorgenti di Riardo, la cui natura è di origine effervescente.
Da anni la Ferrarelle ha scelto di sostenere e preservare la natura collaborando con il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI). In particolare, dal loro binomio è sorto un parco sorgenti naturale fruibile a tutti, insieme al restauro di manufatti architettonici e ad interventi agricoli a favore della vegetazione. Il tutto per offrire ai visitatori di visitare un’autentica oasi naturale e incontaminata, come quelle di una volta. In tale luogo, grazie alla loro sinergia, è stata recuperata la Masseria Mozzi, che un tempo fungeva da sede dei monaci, trasformandosi in seguito in una casa per i contadini della zona, che erano al servizio dell’omonima famiglia, da cui prende il nome l’abitazione. Ora aperta al pubblico come agriturismo, vi è possibile assaggiare i prodotti tipici locali, ed esplorarla attraverso una visita didattica adatta anche ai più piccoli.