Napoli e i napoletani hanno sempre un modo particolare di affrontare il lavoro, spesso inventandone uno o perfezionandolo e, nei tempi antichi ci si “arrangiava” come si poteva per fronteggiare la povertà, con la classica “arte dell’arrangiarsi” che da sempre è l’etichetta che i partenopei si ritrovano tatuata addosso, anche se non lo vorrebbero. Il mestiere di cui parleremo è frutto di quell’ingegno tipicamente napoletano in quanto O’Zarellaro, ma molto più spesso era a’zarellara, era il proprietario di un emporio alquanto particolare e oggi, con la crescita della globalizzazione, gli acquisti li facciamo in negozi specializzati e settoriali; ma, a quei tempi invece, in una bottega trovavi di tutto e di più, con il caos e il disordine che figuravano come caratteristiche principali.
Ovviamente, chi vuole lavorare si ingegna ma, non di rado, o’zarellaro, non possedendo una bottega, girava con il proprio carretto ambulante per la città, mostrando la propria merce, di cui ce ne era davvero per tutti i gusti, in quanto poteva offrire prodotti di merceria, di cartoleria e anche di parafarmacia, passando dal cotone alle forbici, dalle spugne alle scope, dai quaderni alle penne, ma anche articoli come siringhe, aghi per iniezioni, ovatta, lacci per le scarpe e a volte, immancabilmente, dolci e caramelle per i più piccoli. In realtà, ‘o zarellaro nacque per vendere accessori per piccoli aggiusti sartoriali e per offrire alle donne di casa quegli oggetti, le cosiddette zagarelle, che servivano esclusivamente per rattoppare o cucire e, in poco tempo, la varietà di roba che poteva fornire crebbe a dismisura, facendo del caos il punto di forza, ma con la sicurezza che in quella confusione si riusciva a trovare sempre quello che si cercava.
Ovviamente, stiamo parliamo di un tempo lontano, e oggi empori di questo tipo sono del tutto scomparsi e il termine “Zarellaro” viene ancora utilizzato per indicare una persona poco professionale, almeno secondo alcuni, che non ne conoscono “l’effettivo significato storico”.
Fonte articolo & foto: https://www.senzalinea.it/giornale/mestieri-napoletaniozarellaro, , 09 maggio 2017