Dalle pagine del Journal of Cardiovascular Electrophysiology, importante rivista ufficiale della Società mondiale di elettrofisiologia, si apprende che la Clinica Mediterranea di Napoli, in collaborazione con il network Neuromed, sembra aver sviluppato un procedimento per curare la fibrillazione atriale attraverso l’ablazione endo/epicardica. A quanto sembra, la tecnica permette di colpire le cellule “malate” non solo dall’interno del cuore come avveniva nelle ablazioni tradizionali, ma anche dall’esterno, consentendo il mantenimento del ritmo sinusale dal regolare 60% prodotto dalle classiche ablazioni endocardiche e portandolo al 90% con la ablazione di tipo epicardica. Paragonata alle “cosiddette ablazioni ibride”, emergono i grandi vantaggi della “Tecnica Mediterranea”.

In primis, non sono necessari grandi tagli sul torace per la pleura, in quanto si tratta di un taglio di un centimetro sotto lo sterno, con il tutto eseguito in una singola seduta operatoria, mentre nelle ablazioni ibride servono, purtroppo, due differenti interventi in fasi diverse. Tale rivoluzionaria scoperta segna un punto a favore dopo l’introduzione dell’ablazione per la cura della fibrillazione atriale, portando una percentuale di successo del 60-70% ad un’elevazione del 90%.

 

Fonte articolo: grandenapoli.it & onlinelibrary.wiley.com

Fonte foto: commons.wikimedia.org

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