Ormai Napoli è invasa dal fenomeno della “turistificazione”, che impedisce ai residenti di poter affittare una casa in cui vivere e sta facendo impazzire il mercato delle locazioni. Pur di affittare ai viandanti che giungono nella city, anche i bassi privi di abitabilità – insieme a scantinati e ripostigli – vengono affittati a prezzi “alti ed aggressivi” pur di intascare “denaro facile”. Nell’operazione sarebbero convolte anche proprietà del Comune – illegalmente “piazzate” nelle piattaforme online che affittano case vacanze – come pure gli ordini religiosi – il cui patrimonio immobiliare deriva da donazioni a favore dei poveri e dei senza fissa dimora – le cui proprietà presentano prezzi davvero alti. L’anno scorso, il mercato turistico ha privato di oltre mille case quello delle locazioni, a dimostrazione di come l’offerta turistica possa superare ampliamente la domanda, con un mercato ormai drogato ad estrarre una “potenziale rendita” da qualsiasi buco abitabile o meno. Per di più, mancano regole concrete per tutelare i residenti, come pure la trasparenza e la legalità; una “vittima illustre” è il Centro Storico, assediato da B&B nei quali si giunge “semplicemente” registrandosi su una piattaforma dove si può trovare un annuncio “convincente” arrivando addirittura – in alcuni casi – a pagare fino a duecento euro a notte. A non salvarsi da questo “meccanismo macina soldi” neanche gli appartamenti di proprietà di arciconfraternite, che vengono “svuotati” degli inquilini in essi presenti per far posto ad attività ricettive sul lato finanziario, togliendo una casa a chi ha poche possibilità. Tra non molto, secondo gli esperti, Napoli passerà da essere una città di affittuari a un’area in possesso di pochi gruppi imprenditoriali che acquistano interi palazzi per volgerli ad uso turistico, come Via Bologna sita a Piazza Garibaldi, che sarà presto investita dai nuovi progetti di rigenerazione urbana – tra cui la costruzione della nuova sede della Regione Campania – con nuove aree da lottizzare e riconvertire.