La Lavazza, lo storico marchio di caffè italiano nato nel 1895 ha inaugurato a Torino – all’interno della nuova sede dell’azienda nata ad aprile, La Nuvola – l’omonimo Museo dove, grazie a un percorso interattivo che esplora la storia della nota ditta, tra immagini d’archivio ed esperienze multimediali che raccontano la produzione del noto caffè e la sua celebrazione ludica.
Sorta grazie all’acquisizione della drogheria Paissa & Olivero, e diventata rapidamente una leggenda grazie alla brillante intuizione del fondatore – Luigi – di miscelare tra loro varietà di caffè diverso allo scopo di trovare la fragranza migliore da fornire agli acquirenti, per poi espandersi dal 1910 in poi, fino a diventare, nel 1927, una società per azioni con capitale di 1.500.000 lire.
Il segreto del successo, che le arride ancora oggi, è la diversificazione, attraverso miscele espresso e professionali, sistemi per l’espresso e distributori automatici e la distribuzione di articoli slegati al caffè, come cioccolata, tè e preparati vari (questo grazie al marchio Eraclea, acquisito allo scopo di puntare su altri brand).
Un ruolo importante, per la vendita dei prodotti Lavazza, lo ha avuto anche la pubblicità – i più “stagionati” ricorderanno con nostalgia i personaggi di Caballero e Carmencita creati da Armando Testa per il programma Carosello, e rimasti nel cuore di molti – anche grazie ad attori del calibro di Nino Manfredi, che ne ha interpretato la versione pubblicitaria per tutti gli anni ’70 & ’80, finendo poi per parodiarla nel film Grandi Magazzini del duo Castellano e Pipolo, o Raimondo Vianello & Sandra Mondaini per la marca Paulista.
Dopo di loro, altri attori hanno prestato il loro volto per la Lavazza, come Maurizio Ferrini nei panni della “Signora Coriandoli”; la più celebre e longeva pubblicità, però, rimane quella con San Pietro, interpretato prima da Riccardo Garrone e poi da Tullio Solenghi, al quale si sono alternati e subentrati con il tempo Paolo Bonolis & Luca Laurenti, fino ad arrivare a Julia Roberts.
Attualmente, tale scettro è passato al caustico ed efficace Maurizio Crozza, degno continuatore dei suoi predecessori.
Non si può che augurare alla Lavazza ogni fortuna, e di rimanere italiana.