Il 6 agosto, verrà aperta al pubblico la fermata Duomo della Linea uno della Metro di Napoli, che si troverà davanti ad un’autentica stazione dell’arte, che permetterà di poter scendere sottoterra in quella che è la grande storia della city, oltre ad effettuare, finalmente, il tanto annunciato transito ferroviario a via Duomo, da anni punto nevralgico cittadino isolato dai lavori. I lavori, iniziati nel lontano 2001, hanno subito mastodontici rallentamenti per via del ritrovamento, a soli otto metri sotto il livello della piazza, di un antico tempio romano dedicato ai giochi Isolimpici edificato nel primo secolo d.C. e, nei progetti sviluppati originariamente, il tempio avrebbe dovuto essere visibile anche da fuori alla stazione grazie all’utilizzo di una speciale cupola ideata dai progettisti, ma, per questioni economiche, è stata bloccata la sua realizzazione. Purtroppo, il grande e straordinario tempio romano è stato recuperato solo per una parziale metà, e occorreranno ancora diversi anni affinché torni completamente alla luce, ma i lavori proseguiranno anche dopo che sarà avvenuta l’apertura al pubblico, allo scopo di recuperarlo nella sua completa e straordinaria interezza.

Originariamente il progetto, ideato dall’architetto Massimiliano Fuksas e dalla moglie Doriana Mandrelli, prevedeva di partire dalla superficie di Piazza Nicola Amore, per poi scendere fino a una quarantina di metri di profondità dove ci sarà la fermata dei treni, in un’atmosfera da “passeggiata di astronauti nello spazio”. Quello che mancherà, per il momento, è proprio l’elemento che doveva rendere unica al mondo la stazione: la grande cupola trasparente su Piazza Nicola Amore, all’inizio di via Duomo, “messa a riposo” in quanto si sta cercando di recuperare i fondi per realizzarla e che, una volta installata, permetterà di vedere anche dall’esterno il grande tempio romano sottostante. Verrà realizzata in acciaio corten e vetro, allo scopo di coprire tutta la stazione, creando un’esperienza particolare grazie ad una serie di luci che dovrebbero cambiare colore seguendo la luce naturale dall’alba al tramonto, fino alla notte.

 

 

Fonte foto: youtube.com

FONTEnapolidavivere.it
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