Quando nel 1903 sorvolarono, con loro piccolo biplano, le sabbie di Kitty Hawk nella Carolina del Nord, i fratelli Wright aprirono la strada non solo dei cieli, ma anche della Terra, in quanto i primi aviatori scoprirono che, il volo, conferiva ad un mondo familiare, forme e caratteristiche misteriose.

Con i progressi dell’aviazione, negli anni Venti e Trenta del Secolo scorso, i piloti che perlustravano le vie del cielo peruviano o il Sudovest Americano o le ondulate colline dell’Inghilterra, cominciarono a vedere prodigi. Davanti ai loro occhi emersero dalle nebbie del passato sia gigantesche opere d’arte che immense figure geometriche, come pure uomini-gufo ed enormi cavalli al galoppo, stagliati nel paesaggio con sorprendente chiarezza, mentre alcune figure sembravano fissare, quasi imploranti il cielo, come fossero alla ricerca degli occhi degli Dei.

Probabilmente non sapremo mai perchè e per chi, gli abitanti del Perù o delle colline inglesi crearono queste figure, ma grazie alla magia della fotografia aerea, ora possiamo ammirarle dall’alto come forse dovevano essere viste.

La fotografa americana Marilyn Bridges era maestra di quest’arte e dopo aver fotografato le linee di Nazca, alla fine degli anni ’70, continuò a riprendere dal cielo molte delle piu famose incisioni. La sua tecnica era rischiosa: volando a soli sessanta metri dal suolo con le ali dell’aereo inclinate di cinquantacinque gradi, per una migliore prospettiva, spesso il suo aeroplano si trovò ad una velocità così bassa da rischiare lo stallo, dato che preferiva lavorare alla luce dell’alba o del tardo pomeriggio ed usava pellicole in bianco e nero per far risaltare meglio il contrasto tra natura ed arte.

Se oggi conosciamo nel dettaglio i disegni che si celano nell’altopiano peruviano, è grazie al suo coraggio e alla sua determinazione.

 

Fonte articolo & foto: https://misterieprofezie.blogspot.com/2021/12, Fabio Giovanni Rocco, 20 dicembre 2021

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