La Fiorucci – storica azienda alimentare produttrice di salumi e insaccati – si prepara ad effettuare un licenziamento collettivo di duecento dipendenti, la cui maggioranza fa parte di una fascia d’età che rischia di trovare con estrema difficoltà una nuova e potenziale ricollocazione. A determinare questo “massacro” le drammatiche difficoltà finanziarie in cui versa il gruppo, allo scopo di mettere in atto un ampio progetto di ristrutturazione aziendale con il taglio delle produzioni e l’esternalizzazione di vari processi, in particolare al meridione. Secondo il board di Fiorucci, l’obiettivo è un piano di rilancio che prevede la permanenza della produzione nel nostro paese, la continuità dell’azienda e una crescita del fatturato nei prossimi anni, con azioni indirizzate alla crescita sul mercato di Paesi chiave come Germania / Austria / Francia / Regno Unito. Le sigle sindacali – che si oppongono al piano – hanno dichiarato l’apertura dello stato di agitazione sindacale nei siti produttivi coinvolti – tra cui quelli presenti nella nostra regione – mentre decidono le azioni di lotta da mettere in campo per scongiurare l’ennesimo dramma sociale.
