La malattia di Raynaud è caratterizzata da un’alterazione che interessa i vasi sanguigni. In particolare, il bersaglio di questo disturbo è rappresentato dalle cosiddette “arteriole”, cioè le piccolissime arterie che irrorano le parti del corpo collocate più in periferia (come, appunto, le dita delle mani).
A livello di queste piccole arterie, si verificano alcuni restringimenti che ostacolano, per 30-60 minuti circa, il normale flusso del sangue. La conseguenza è che il sangue (che apporta nutrimento e ossigeno) non riesce, in certi momenti, a irrorare come dovrebbe le diverse estremità del corpo.
Le parti interessate dalla malattia diventano perciò “cianotiche” e fredde, come accadrebbe, per esempio, se si stringesse con forza un elastico attorno alla base di un dito per alcuni minuti di tempo. Il nome deriva dal medico francese A.G. Maurice Raynaud che definì tale fenomeno per la prima volta nel 1862. Senza trattare le cause, ancora oggi discusse, Raynaud descrisse non solo i tipici segni di pallore e cianosi delle estremità legati agli sbalzi di temperatura, ma anche un probabile caso di coinvolgimento sistemico.
I vasi coinvolti vanno incontro a uno spasmo, chiudendosi per breve tempo (5-20 minuti) e diminuendo la quantità di sangue che irrora le regioni colpite. Gli episodi di solito non provocano danni permanenti. Gli attacchi sono scatenati dal tocco di oggetti freddi, dall’esposizione al freddo o da fattori emotivi.
Durante l’attacco acuto, i sintomi più comuni sono: gonfiore e formicolio; mutamenti di colore (prima pallore e successivamente cianosi); perdita di sensibilità; dolore sordo o pulsante alle estremità. Nella maggior parte dei casi, il fenomeno di Raynaud può interferire con le attività quotidiane dei pazienti, ma non causa alcun danno a lungo termine per le estremità. Gli attacchi possono durare da meno di un minuto a diverse ore. Dopo il riscaldamento, di solito, sono necessari 15 minuti per ripristinare il normale flusso di sangue nella zona coinvolta.
A soffrire del Fenomeno di Raynaud sono soprattutto le donne con un rapporto di 3 a 1 rispetto all’uomo, specie se di età tra i 16 e i 40 anni o vicine alla menopausa, i periodi più a rischio. È una malattia incostante, infatti potrebbe comparire e rimanere presente per anni o decenni e poi attenuarsi con netti miglioramenti fino addirittura a scomparire in gravidanza.
Quando la malattia è a uno stadio iniziale sono fondamentali una visita specialista dal reumatologo e alcuni esami mirati, utili ad escludere la presenza di altre malattie di cui il Fenomeno di Raynaud potrebbe essere solo un sintomo. Fanno infatti la differenza diagnostica alcuni esami del sangue come FAN, Fattore Reumatoide, PCR, Complemento C3 e C4, Crioglobuline con criocrito ed Elettroforesi Sieroproteica che ricercano anticorpi o infiammazioni anomali, e la capillaroscopia.
fonte articolo e ph: redazione, www.caffeinamagazine.it, 13-07-2018