A settant’anni dal loro primo uso, le armi nucleari – grazie a una norma internazionale firmata da ottantasei paesi – diventano illegali grazie all’entrata in vigore del Trattato la Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari (ICAN).
Adottato dalle Nazioni Unite il 7 luglio 2017, attraverso il voto di centoventidue stati a favore, tale documento rende impossibile sia usare che detenere armamenti nucleari, oltre a inserire una serie di divieti relativi alla partecipazione a qualsiasi attività ad esse collegate.
Inoltre, impedisce ai paesi che vi hanno aderito “non solo di sviluppare, ma anche testare, produrre, acquisire, possedere, accumulare, utilizzare o minacciare di utilizzare le armi nucleari”, oltre a vietare il loro spiegamento sul territorio nazionale e la fornitura ed assistenza a qualsiasi Stato nello svolgimento di attività vietate.
Gli Stati aderenti, in più, saranno obbligati a dover prevenire e sopprimere qualsiasi attività vietata dal trattato, che viene intrapresa da persone sul loro territorio e sotto la loro giurisdizione, obbligando i firmatari a fornire un’assistenza adeguata alle persone colpite dal loro uso o dalla sperimentazione a loro legate.
Al momento, solo cinquantuno paesi hanno scelto di ratificarlo, tra le nazioni non aderenti Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Pakistan, India, Israele e Corea del Nord, mentre il nostro paese ha scelto di non aderirvi, per il momento, nonostante il fatto che almeno l’87% degli italiani sarebbe favorevole all’adesione, non considerando quanto avvenuto una priorità.
“Le armi nucleari sono le più distruttive, inumane e indiscriminate che siano mai state create. Una singola bomba nucleare potrebbe uccidere milioni di persone e l’uso anche solo di poche decine distruggerebbe il clima globale, causando una carestia diffusa. È giunto il momento per i Paesi che ancora possiedono o ospitano armi nucleari – tra cui l’Italia – di assumersi le proprie responsabilità e agire, adempiendo ai propri obblighi di disarmo nucleare da tempo non rispettati.” Così Francesco Vignarca, coordinatore campagne per la Rete italiana Pace e Disarmo, ha voluto sottolineare la mancata adesione italiana.
Fonte articolo: ONU & Rete Italiana Pace e Disarmo & Campagna ICAN
Fonte foto: tech.everyeye.it